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"Pur di aiutare i nostri alunni ucraini, maneggiamo testi scritti in cirillico"

Profughi in classe. Un’insegnante biellese racconta: "È complesso, ci proviamo per loro".

"Pur di aiutare i nostri alunni ucraini, maneggiamo testi scritti in cirillico"
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Profughi in classe. Un’insegnante biellese racconta: "È complesso, ci proviamo per loro".

Il racconto

Sono isole felici che scambiano le terribili immagini della guerra con quelle dei volumi illustrati: geografia, arte, musica. Ma per le scuole, chiamate a garantire ai giovani ucraini giunti sul territorio una parvenza di normalità, non è facile. Ci provano, con ogni mezzo. E quando un compito è ben svolto e il risultato arriva, non si può che esultare.

Questo racconta Eleonora Veneri, che insegna scienze e matematica alla scuola media di Candelo: «Non so come, ma anche l’allieva ucraina ha fatto il compito di scienze!». Una conquista che mostra molto di più, ovvero come si sta lavorando in ambito scolastico per i nuovi allievi: pochi mezzi e tanto impegno.

«Nel nostro Istituto Comprensivo, l’Ic Candelo-Sandigliano, sono arrivati tre alunni ucraini, una di loro frequenta la mia classe - spiega l’insegnante - Al suo arrivo, circa quindici giorni fa, ricordo che è subito corsa a occupare il banco vuoto e sul banco ha trovato evidenziatori, quaderni, le scarpe per educazione fisica che le hanno regalato i compagni. Tra di loro, i ragazzi si inseriscono con facilità. Per le lezioni è tutto più difficile: nel nostro istituto fortunatamente abbiamo una collega di inglese che è anche interprete di russo, mentre noi per comunicare usiamo l’inglese oppure la traduzione su internet con l’ucraino, ma non disponiamo di tastiere in cirillico dunque la mia allieva è limitata nell’esprimersi».

Eppure, quell’erbario di botanica, assegnato alla classe, le è arrivato:

«Mi sono commossa. E pensare che sono facilitata, i numeri sono numeri per tutti».

Ma non le materie, né le classi:

«I due sistemi scolastici sono molto diversi. Ma ci proviamo: sto scorrendo libri pdf, in cirillico, trovati grazie a una rete tra “prof”, e riporto gli argomenti che credo possano corrispondere. Usiamo Lim, telefoni, gesti. Ce la mettiamo tutta per questa emergenza. Lo facciamo per questi bambini».

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