Protesta baristi a Cossato, Giudice di Pace "riapre" locali chiusi
Il Giudice di Pace Antonella D'Ettorre ha sospeso il provvedimento di chiusura per 30 giorni del Caffè Albesio. Riapre anche Bovo
La decisione del Giudice di Pace
Il Giudice di Pace Antonella D'Ettorre ha sospeso il provvedimento di chiusura per 30 giorni del Caffè Albesio, locale di via Mazzini gestito da Franco Basone chiuso sabato scorso, e ha fissato l'udienza per il 27 luglio alle ore 11. Il bar riaprirà domani, 12 maggio 2021. A rialzare le saracinesche anche la Caffetteria Bovo, altro locale che aveva subito una sanzione durante i controlli delle Forze dell'ordine.
La decisione di accogliere il ricorso è arrivata dopo il provvedimento del Prefetto di Biella, Franca Tancredi, che aveva ordinato la chiusura del locale per 30 giorni, per non aver ottemperato allo stop per cinque giorni e reiterato la violazione. Nella richiesta presentata al Giudice, la parte ricorrente ha evidenziato "l'inesistenza della violazione contestata posta a fondamento del provvedimento impugnato per assenza di prova che gli avventori stessero consumando cibo o bevande all'interno del locale" oltre "all'irragionevolezza della normativa adottata per l'attività di ristorazione".
La protesta dei bar
Caffè Albesio e la Pasticceria Bovo, due delle quindici attività tra Cossato e Vigliano che hanno aderito dal 27 aprile scorso alla protesta #ioapro contro l’obbligo di far consumare i clienti solo all’aperto e nei dehors e che erano stati sanzionati per la presenza di clienti all'interno degli esercizi, sono stati chiusi sabato mattina. Ancora prima della presentazione del ricorso dei baristi, dalla Prefettura era scattata l'ordinanza di ingiunzione di pagamento delle multe.
Il messaggio di Basone
Il titolare di Caffè Albesio, Franco Basone, lo aveva comunicato ai clienti con questo messaggio:
Cari amici e clienti o clienti e amici, mi spiace in questi giorni di non essere qui con voi a dividere quei piacevoli momenti accompagnati dal nostro caffè o cappuccino seguiti con quei croissant che a voi piacciono tanto o i pranzi e gli aperitivi che ci aiutano a far trascorrere le giornate in modo più piacevole a voi e, di conseguenza, a noi che teniamo tantissimo alla soddisfazione dei nostri clienti.
Come saprete in questo periodo io e altri miei colleghi stiamo lottando per cercare di fare capire l’assurdità dell’ultimo decreto legge che ha colpito principalmente noi baristi e ristoratori. In senso civile, e con riguardo della nostra sicurezza, abbiamo tutti insieme deciso di intraprendere questo percorso di civile disobbedienza per i nostri e i vostri diritti alla libertà di poter consumare all’interno dei nostri locali che come voi stessi avete potuto constatare in tutta tranquillità, ora si attendono civilmente gli sviluppi e dico civilmente perché è sempre stato il nostro pilastro protestare sì, ma in senso civile e rispettoso nei confronti delle istituzioni e delle regole in sicurezza.
Vi aspetto alla riapertura pronto a tirare giù quelle leve della mia bambina per farvi di nuovo gustare i miei caffè, scambiare due parole e augurarvi la vostra buona giornata.
Un abbraccio a tutti.
Caffè Albesio
Le multe
La protesta è nata sull’onda delle nuove regole dettate dal Governo che vieta di far accomodare all’interno dei locali gli avventori per il Covid-19. Oltre ai locali, in un paio di settimane sono stati multati anche una ventina di clienti: nessuno ha pagato la sanzione, con i baristi che hanno deciso di accollarsi le spese legali e si sono affidati all'avvocato Enrica Borgna per far valere le loro ragioni. L’iniziativa è poi legata al ritardo dei ristori e alle norme sui dehors che sono costate anche una sanzione ad un bar della città. Diversi cittadini hanno espresso solidarietà ai gestori, organizzando collette per aiutarli. Dall’altra parte il Prefetto di Biella è stato categorico fin dall’inizio: “Si tratta di una protesta sbagliata – disse alcuni giorni fa a La Stampa – chi trasgredisce verrà punito”.