Coldiretti Vercelli-Biella

Proroga etichettatura d’origine: Italia ancora una volta apripista

«Un provvedimento importante per salvare la spesa Made in Italy e dare trasparenza ai consumatori e alle imprese».

Proroga etichettatura d’origine: Italia ancora una volta apripista
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Altra grande vittoria per Coldiretti. Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, insieme ai ministri delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso e della Salute Orazio Schillaci, hanno firmato la proroga dell’etichettatura d’origine fino al 31 dicembre 2024. Con questo provvedimento, precedentemente in scadenza il 31 dicembre 2023, le disposizioni nazionali in materia di indicazione dell’origine in etichetta del riso, del grano duro per paste di semola di grano duro, dei derivati del pomodoro, delle carni suine trasformate e del latte e dei prodotti lattiero caseari sono prorogate di un anno, come fortemente voluto da Coldiretti.

Proroga etichettatura d’origine

“Un provvedimento importante per salvare la spesa Made in Italy e dare trasparenza ai consumatori e alle imprese - commentano con soddisfazione il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Roberto Guerrini e il Direttore Luciano Salvadori - In questo modo si impedirà che verranno spacciati come prodotti italiani quegli ingredienti di bassa qualità provenienti dall’estero che non rispettano i parametri nazionali”.

Una battaglia storica di Coldiretti

Quella sull’etichettatura d’origine obbligatoria è una battaglia storica di Coldiretti, introdotta per la prima volta in tutti i Paesi dell’Unione Europea nel 2002. Ancora una volta, quindi, come sui cibi artificiali, l’Italia si conferma apripista nelle politiche di tutela della salute dei cittadini. “Il prolungamento del provvedimento va a sostenere non solo tutti gli agricoltori ma anche tutti i cittadini che possono essere sicuri della provenienza dei prodotti che andranno a consumare. Questo percorso sta progressivamente ottenendo l’allineamento dell’Unione Europea. Siamo orgogliosi di essere stati ancora una volta i primi a muoverci in questa direzione”, concludono Guerrini e Salvadori.

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