Prima finanzia, poi toglie: il ministero chiede ai comuni biellesi di restituire due milioni
Con una mail su posta certificata, 4000 Comuni hanno appreso che gli viene revocato il contributo dello Stato per 4800 opere pubbliche
Prima da e poi toglie: il ministero chiede ai biellesi di restituire due milioni
"Quello che è successo stamani, attraverso una PEC spedita dal Ministero dell'Interno Direzione Finanza Locale, ai Comuni, non è accettabile. Con una mail su posta certificata, 4000 Comuni hanno appreso che gli viene revocato il contributo dello Stato per 4800 opere pubbliche". Sono parole amare quelle pronunciate dal presidente di Uncem, Marco Bussone, riguardanti l'incredibile vicenda che rischia di mettere in ginocchio molte amministrazioni locali. Nel Biellese sono coinvolti i comuni di Biella, Quaregna Cerreto, Pettinengo, Callabiana, Candelo, Coggiola, Ponderano, Ronco, Strona, Torrazzo, Valdilana, Vallanzengo e Viverone, dove molti interventi sono già stati completati anche grazie ai finanziamenti statali. Si parla di un totale di circa due milioni di euro.
I progetti definiti
"Si tratta di interventi per l'efficientamento energetico, installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, opere per lo sviluppo territoriale sostenibile, messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l'abbattimento delle barriere architettoniche - dice Bussone - revocati perché l'Ente non ha avviato le opere oltre i termini previsti; o perché non ha provveduto a utilizzare nei termini previsti il finanziamento concesso in quanto non risultano Cup associati al citato finanziamento; ancora, perché l’ente ha provveduto a utilizzare parzialmente il finanziamento concesso. E perché il Comune non ha proceduto al corretto inserimento dei dati nel sistema di monitoraggio previsto".
Comuni penalizzati
"Non è accettabile revocare mezzo miliardo di euro di opere per queste vicende burocratiche. Sono risorse, assegnate nel 2020, e spostate da legge di bilancio al PNRR e questo è ancora più preoccupante. Occorre subito un provvedimento del Ministero per consentire ai Comuni di avviare i cantieri nel 2022, oltre i termini inizialmente previsti. I Comuni sono intasati di questioni e di bandi, gli uffici senza personale non riescono a star dietro a tutto. Se ancora vengono penalizzati in questo modo, non si dà seguito alla sussidiarietà sancita dalla nostra Costituzione, così necessaria e decisiva oggi".