la storia

«Per quei bimbi sono “la salvatrice”»

Oleksandra Yakovets ha raggiunto la Polonia per aiutare i suoi connazionali.

«Per quei bimbi sono “la salvatrice”»
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«C’era una donna in lacrime, aveva due bambini con lei. Un militare mi si è avvicinato e mi ha chiesto di parlarle in ucraino, io ci ho provato ma non si rivolgeva a me, la donna parlava da sola. Continuava a ripetere “voglio tornare a casa, voglio stare nella mia terra, da mio marito”. Io la tranquillizzavo, ma non mi ascoltava. Non è poi potuta tornare indietro, eravamo alla dogana tra Polonia e Ucraina e l’avevano appena chiusa, perché poco distante erano cominciati i bombardamenti».

«Per quei bimbi sono “la salvatrice”»

Questa è l’immagine che ancora non dimentica, Oleksandra Yakovets. Una ragazza come tante, 22 anni neo-diplomata al Liceo Artistico di Biella un lavoro nell’attività di famiglia all’hotel ristorante Firmino di Cavaglià, ma capace di un gesto di grande coraggio e solidarietà: andare in un campo profughi per aiutare i suoi connazionali a mettersi in salvo dalla guerra.

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