Finanziamento

Palazzo Cisterna tornerà a risplendere con 12 milioni di euro

Oggi, mercoledì 8 maggio, la visita dell'assessore regionale Elena Chiorino

Palazzo Cisterna tornerà a risplendere con 12 milioni di euro
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Palazzo Cisterna, dal XV secolo ad oggi, con destini diversi dai nobili Dal Pozzo a filatoio e caserma a sala di rappresentanza comunale per ospitare infine alcuni uffici regionali fino ad una quindicina di anni fa, tornerà a risplendere entro il 2026 grazie ad un ingente finanziamento di 12 milioni di Euro. Lo ha confermato stamane, mercoledì 8 maggio, l’assessore regionale Elena Chiorino in piena campagna elettorale durante una visita guidata con gli architetti del Patrimonio regionale.

“Entro brevissimo tempo ci sarà il bando per la progettazione - dice - che vale oltre 300 mila euro, bando al quale mi auguro partecipino anche tecnici e menti biellesi, e poi si partirà coi lavori che trattandosi di fondi aggancciati al Pnrr dovranno essere conclusi e rendicontati entro il 2026”.

I soldi dal pacchetto Stato-Piemonte

I 12 milioni di Euro sono parte dei 21 milioni di Euro destinati al Biellese del pacchetto del Fondo di sviluppo e coesione (865 milioni di Euro) che il governo Meloni aveva destinato al Piemonte nell’ambito del patto siglato ad Asti nell’autunno scorso fra la premier e il governatore Cirio.

“E per me è stato fondamentale pensare – aggiunge Chiorino - ad un’operazione con scopi multipli: ridare alla città forse il suo palazzo più rappresentativo, aiutare la rinascita del borgo storico, operare con uno sguardo ai giovani e scrollarci di dosso il pensiero per cui questa città possa avere solo un futuro di città dormitorio, ma che invece ha tutte le caratteristiche per rilanciarsi”.

Centro impiego, Its e impresa formativa Il progetto pensato da Chiorino, che all’epoca dell’annuncio aveva destato qualche perplessità per il fatto che i fondi Sviluppo e coesione così destinati penalizzassero altre scelte prioritarie per il territorio, prevede - come spiega - una sede sdoppiata del Centro per l’impiego per i servizi dedicati all’Accademia di filiera e ai flussi incrementali; una sede per il sistema degli Its Piemonte che oggi sforna a Biella super tecnici per il mondo tessile con laboratori, spazi creativi e stanze interattive e multimediali aperte alla conoscenza dell’intera rete Its con tutte le sue specializzazioni; la sede di una impresa formativa che sarà una caffetteria realizzata con i ragazzi in formazione ma in assetto reale ed aperta al pubblico; una foresteria al servizio dell’impresa, dell’Its e di Città Studi; sale di rappresentanza.

“Un Palazzo sempre aperto”

La situazione dell’edificio oggi è molto complessa. Il decadimento è visibile durante la visita: dal cortile alle stanze dei piani superiori dove sono salvi gli affreschi dei saloni di rappresentanza al primo piano che si affacciano su piazza Cisterna. “Il palazzo ha retto l’urto del tempo”, commenta Alberto Siletto, il dirigente del Patrimonio regionale "ma questo intervento cade nel momento giusto anche se si tratterà di una sfida nella sfida per un recupero a regola d’arte per un monumento cittadino tutelato dalla Soprintendenza”.

Roberto Azzoni

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