la storia

Ornella, la narratrice del borgo

Ex dipendente comunale, oggi raccoglie e condivide sui social immagini della Masserano che fu

Ornella, la narratrice del borgo
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Amante della storia del suo paese, ha deciso di condividere sui social foto e racconti del passato masseranese. Così Ornella Signorin, ex dipendente comunale a Mottalciata, in pensione da un anno, fa riaffiorare antichi ricordi molto apprezzati dai residenti e da chi frequenta la pagina Facebook “Sei di Masserano”.

Ornella, la narratrice del borgo

Tutto è nato da ricerche e documenti raccolti grazie a suo suocero, Luigi, e dalla passione per il suo lavoro nell’ufficio anagrafe e stato civile.

Chi è

Ornella proviene da Cossato: «Mi sono trasferita a Masserano quando mi sono sposata, nel 1979. Luigi conservava tutto, articoli di giornali, cartoline e alcune cose oggi introvabili. Lui era un masseranese da tante generazioni e mi raccontava che il suo avo, Carlo, come mio marito, proveniva da Rondissone ed era arrivato in paese con il sacco sulle spalle. Era un panettiere e un giorno aprì un forno ed una piccola bottega proprio sotto i portici.
L’attività si è tramandata sempre in famiglia per 100 anni fino al 1984 quando la moglie andò in pensione. Fu quella l'ultima attività del borgo. Nelle antiche mura si intravedono ancora in alcuni posti le insegne, oggi consumate dal tempo. Luigi raccontava di quanto fosse attivo il nostro paese, da piazza del Mercato fino alla via Roma, un tempo denominata "via Mestra", dove era tutto un susseguirsi di attività, anche lavori artigianali oggi dimenticati.
Orgoglioso del suo paese mi ricordava spesso che Masserano era città di mandamento».

Un giorno, dallo scatolone di foto, è spuntata una bella immagine degli anni ‘40 scattata a San Teonesto, sulla caratteristica scalinata. «Andai sul posto per verificare se in tutto quel tempo qualcosa fosse cambiato. Quasi nulla».
Grazie al tempo libero a disposizione, Ornella si occupa della pagina social di Masserano in qualità di amministratore: «Ho ritenuto opportuno fare delle ricerche storiche per i miei concittadini che si sono mostrati subito interessati. Io continuo a cercare storie e immagini di epoche storiche e da quando ho cominciato a postare materiale, altre persone stanno facendo la stessa cosa. Un bel modo per condividere ciò che siamo stati».
La storia che ha suscitato più curiosità, poi pubblicata dal professor Sergio Marucchi sul bollettino parrocchiale, riguarda il glicine, che fiorisce ogni anno a primavera sul muro, a San Giacomo del Bosco, dove in tempi lontani, era presente un’osteria (di San Antonio) rimasta attiva per più di 120 anni con tanto di ostello per i cavalli. Un luogo, oggi diventato rudere, frequentato da commercianti e carrettieri di passaggio.

Giornalista

E non è finita qui: perchè Ornella è diventata anche ‘giornalista’: «Non esageriamo - dice sorridendo - ma ci tengo a raccontare le storie delle attività attuali che sono presenti in paese. Sono chiacchierate fatte a modo mio che poi pubblico sempre su Facebook con tanto di foto».
Dal farmacista al panettiere, dal fiorista al barista, è tutto un susseguirsi di narrazioni che descrivono anche come è cambiata Masserano nel corso degli ultimi anni: «Purtroppo la mentalità è diversa e non c’è stato il ricambio delle nuove generazioni - dice - ora le persone vanno via e paesi come il nostro rimangono, ad esempio, senza feste e attività per il tempo libero.
Ricordo le domeniche in cui i ragazzi si radunavano in un locale o sui muretti per giocare. Oggi si è modificato il modo di vivere e i paesi piccoli soffrono.
Eppure Masserano è sempre stato ed è ancora un bellissimo paese in cui sono presenti ben 27 chiese. Sembra assurdo, forse in pochi lo sanno, ma è proprio così.
Se ci fossero più fondi e mezzi per restaurare angoli perduti... Ma ora ci sono altre priorità».
Lorenzo Lucon

 

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