il caso

Occhieppo Superiore: il dottore c’è per chi guida e ha WhatsApp

Sostituita la dottoressa Riccardi. Ma i nuovi medici sono a Pollone. L’ambulatorio non sarà più quotidiano. Il vicesindaco: «In paese i soggetti fragili sono 839». 

Occhieppo Superiore: il dottore c’è per chi guida e ha WhatsApp
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Sostituita la dottoressa Riccardi. Ma i nuovi medici sono a Pollone. L’ambulatorio non sarà più quotidiano. Il vicesindaco: «In paese i soggetti fragili sono 839».

I fatti

Ora su un foglio di carta di formato A4 affisso alla porta dell’ambulatorio della dottoressa Gianna Riccardi si legge: «L’Asl mi fa smettere il 30 agosto». E tra i suoi mutuati di Occhieppo Superiore serpeggia il malcontento. Non sono bastate le 400 firme raccolte con la petizione per mettere pressione all’Asl Bi e chiedere di ritornare sulla decisione. Non sono bastate le rassicurazioni del sindaco Emanuele Ramella Pralungo, che pure è già riuscito a trovare un accordo con l’Azienda sanitaria. «In paese non si parla d’altro. I cittadini sono preoccupati - dice il vicesindaco, Pier Giuseppe Bicego - e ogni volta che mi incontrano per strada non fanno che chiedermi se ci sono novità».

In queste settimane a Pollone stanno prendendo servizio due nuovi medici, e il loro arrivo non rende più necessaria, per l’Asl Bi, la presenza sul territorio di Occhieppo Superiore della dottoressa Riccardi, che lo scorso anno aveva ottenuto una proroga di due anni, fino al 2025, per continuare a esercitare la professione in paese, prima di andare in pensione. «La proroga - spiega il vicesindaco - era stata concessa dall’Azienda sanitaria locale per poter garantire il mantenimento del servizio in attesa che un nuovo dottore arrivasse a prendere il suo posto. Invece i due nuovi medici sono stati assegnati entrambi a Pollone e, per una questione di classificazione dell’Asl, il fatto di avere due medici in più nel comune limitrofo significa aver risolto il problema della sostituzione della dottoressa Riccardi, che può dunque andare in pensione. Ma ciò significa che a Occhieppo Superiore verrà a mancare un medico “fisso”, e i suoi mutuati saranno costretti ad andare a Pollone per farsi visitare».

Della vicenda si era già interessato nelle scorse settimane il sindaco, ottenendo «alcune importanti concessioni. In pratica, verosimilmente da settembre - aveva dichiarato a “Eco” nei giorni scorsi -, i due medici di Pollone saranno a Occhieppo Superiore una o due volte alla settimana, nell’ambulatorio comunale nei pressi del municipio. Entrambi mi hanno già dato la disponibilità - aveva aggiunto - e appena si saranno organizzati a Pollone, potremo concordare insieme giorni e orari di presenza nel nostro paese, con l’obiettivo di incrementarli il più possibile».

Nonostante le aperture dell’Asl Bi e le concessioni ottenute da Emanuele Ramella Pralungo, il problema di fondo resta. E lo spiega bene il vecesindaco Bicego: «Non è possibile che se va in pensione un medico che presta servizio in un paese si possa pensare di sostituirlo in un paese vicino. Se è vero che Occhieppo Superiore non resterà scoperto, è anche vero, però, che perderà la presenza fissa, quotidiana, di un ambulatorio sul territorio. E d’altra parte non si capisce come mai un comune come Pollone, con meno di 2mila abitanti, ora disporrà di tre dottori (i due nuovi più uno già in servizio da tempo), mentre Occhieppo Superiore, con circa 2.800, si ritroverà a breve ad averne uno solo, il dottor Sebastiano Spagnolello, tra l’altro anch’egli prossimo alla pensione».

A preoccupare il vicesindaco sono soprattutto i più fragili: «Dati aggiornati alla mano, nel nostro comune ci sono 839 persone fragili: 254 uomini e 311 donne tra i 65 e gli 80 anni e 274 abitanti (111 uomini e 163 donne) con più di 80 anni. Molti di loro non guidano più, non si possono spostare con l’auto. Come faranno - si chiede Bicego - ad andare dal medico a Pollone? Certo, non è necessario recarsi in ambulatorio per farsi prescrivere farmaci o esami, ma quanti di loro utilizzano WhatsApp e posta elettronica? L’auspicio è che l’Asl Bi tenga conto anche di queste valutazioni, perché non si sta parlando solo di numeri, ma di persone. E l’amministrazione comunale, a cominciare dal sindaco, continuerà a fare tutto quanto è in suo potere per garantire la massima copertura del servizio sul territorio».

Lara Bertolazzi

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