Occhieppo Inferiore, un brano ricorda i Caduti di Nassiriya
Nel ventennale dell’attentato il paese ospita il paroliere. Raimondo Rocchetti: «Mi telefonò la mamma di una delle vittime per ringraziarmi».
Nel ventennale dell’attentato il paese ospita il paroliere. Raimondo Rocchetti: «Mi telefonò la mamma di una delle vittime per ringraziarmi».
Ventennale della strage
Alle 10.40 del 12 novembre del 2003 (le 8.40 in Italia) l’attentato di Nassiriya, in Iraq. Nel ventennale di quella strage (nella foto di copertina) , il Comune di Occhieppo Inferiore ha deciso di commemorarne i Caduti nell’ambito della celebrazione del IV Novembre, Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, che si terrà lunedì al polivalente di via Caralli, 7, a partire dalle 14.30, con la partecipazione degli studenti e del Coro dell’istituto comprensivo di Occhieppo Inferiore. Sarà presente un ospite d’onore: Raimondo Rocchetti, autore e paroliere del brano “Eravamo in 19”.
Il brano
Ottantasei anni, residente a Mongrando ma nato a Bagnone, nella Lunigiana, in provincia di Massa e Carrara, Raimondo Rocchetti (nella foto a lato) compose il brano nel 2005. «Come tutti, rimasi molto colpito da quel terribile attentato che costò la vita a 19 nostri connazionali. Non a caso il titolo, “Eravamo in 19” rimanda a quelle povere vite spezzate.
«Volutamente - dice - evitai di utilizzare nel testo termini crudi come “morti” o “strage”. Ad esempio, per raccontare come si svolsero i fatti - e cioè che un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti alla base militare italiana - ricorsi a un’espressione molto più delicata, “un giorno esplose il sole”, che, comunque, rende ugualmente bene l’idea di quel che accadde.
«Lavorai a quel testo poco alla volta, dopo il lavoro (Rocchetti era titolare dell’impresa edile Stil Edil di Biella, ndr). Per la musica, mi rivolsi a Bruno Garino, in arte “Martin”, un musicista e compositore torinese molto apprezzato (autore, fra l’altro, di “Madonnina dai riccioli d’oro”), con il quale era in atto già da tempo una collaborazione.
«La canzone fu poi portata al successo dall’Orchestra Franco Bagutti, che la promozionò e la presentò durante i suoi concerti, con passaggi anche in tv, e la incise, vendendo oltre 200mila dischi. Nel 2006, “Eravamo in 19” ricevette addirittura il premio “Bravo”, assegnato ogni anno dal Ministero della Difesa».
Ancor più inaspettata fu la telefonata che l’autore biellese ricevette dalla mamma del maresciallo dei carabinieri Daniele Ghione, una delle vittime. «Aveva sentito la canzone, mi ringraziava. In quel momento provai un’emozione difficile da spiegare a parole», ricorda.
Non solo musica
Oltre a scrivere brani per diverse orchestre del Piemonte e della Lombardia, il mongrandese è anche autore di poesie con le quali ha partecipato a svariati concorsi, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti (con “Donna afghana”, ad esempio, vinse il Premio nazionale di Napoli) e pubblicazioni in varie raccolte antologiche e riviste letterarie.
Recentemente, ha pubblicato il suo primo libro di poesie, “Il colore delle parole”, edito da Atile edizioni (è in vendita su Amazon e alla libreria Giovannacci di Biella). Musica, editoria ma anche... sport. Raimondo Rocchetti è infatti molto conosciuto nell’ambiente sportivo. E il motivo lo spiega egli stesso:
«Nel 1969 ho fondato il calcio femminile di Biella, l’Acf Biellese, società di cui sono tutt’oggi presidente. Abbiamo circa 80 ragazze tesserate e la nostra prima squadra partecipa al Campionato di Eccellenza regionale».
Lara Bertolazzi