LA STORIA

Occhieppo Inferiore: ecco Gregorio, il bimbo nato in casa

Così hanno voluto i suoi genitori, Elisabetta e Francesco. Il parto il 27 febbraio: «Seguiti costantemente dall’ostetrica e informato il 118». 

Occhieppo Inferiore: ecco Gregorio, il bimbo nato in casa
Pubblicato:

Così hanno voluto i suoi genitori, Elisabetta e Francesco. Il parto il 27 febbraio: «Seguiti costantemente dall’ostetrica e informato il 118».

La storia

Il piccolo Gregorio è il primogenito di Elisabetta Scaramuzzi e Francesco Neglia. I due neo genitori hanno entrambi 33 anni e da sette abitano in un appartamento al piano rialzato di un condominio di via Trotta, a Occhieppo Inferiore, dove “Greg” è venuto alla luce alle 13.30 di lunedì 27 febbraio. Non “per caso”, ma per scelta di mamma e papà.

«Io e il mio compagno desideravamo tanto avere un figlio e siamo stati molto fortunati perché “Greg” è arrivato subito», dice raggiante mamma Elisabetta, libera professionista e vicepresidente dell’associazione “A piccoli passi si cresce”, che promuove una genitorialità consapevole (Francesco, invece, è dipendente della Torrefazione Bugella e insegnante di chitarra elettrica alla scuola di musica Fabrika Biella). «Volevamo far nascere nostro figlio in casa - aggiunge la neo mamma -. A dire il vero il più convinto era Francesco, io, invece, ero un po’ titubante. Certamente partorire in un ambiente familiare, nell’intimità del nostro appartamento avrebbe avuto i suoi vantaggi, le sue comodità. Ma se qualcosa fosse andato storto? Se ci fossero state complicazioni?».

Le ostetriche

A sciogliere ogni dubbio della futura mamma, l’incontro con un’ostetrica.

«Fin dai primi mesi di gestazione - spiega Elisabetta Scaramuzzi - ci siamo rivolti allo studio ostetrico “Le 3 lune”, con sede presso l’Accademia Pietro Micca, a Biella, dove abbiamo trovato in Elisabetta Rosso un’ostetrica di grande professionalità, che si è presa cura di noi con molta delicatezza. Ed è stata lei a fornirmi tutte le rassicurazioni di cui avevo bisogno e a instaurare, inoltre, una bella sinergia con un altro studio ostetrico, “La cicogna”, di Ronco Biellese, con le ostetriche Valentina Bovolenta ed Eleonora Picco. Tutte e tre le professioniste ci hanno seguiti giorno dopo giorno, assistendoci anche dal punto di vista psicologico, quando necessario. In pratica, era come se la nostra famiglia si fosse espansa prima ancora di allargarsi con la nascita di Gregorio. E anche dopo il parto, l’affiancamento continua».

Elisabetta Scaramuzzi tiene a precisare che «la scelta di partorire in casa non deve essere interpretata come una mancanza di fiducia da parte nostra nei confronti dell’ospedale di Ponderano, tutt’altro. Tant’è vero che durante la gravidanza ho seguito il corso preparto dell’Asl Bi e, con l’avvicinarsi del parto, era stato informato il 118, che sarebbe stato quindi pronto a intervenire in caso di complicanze».

Il parto

Di quel 27 febbraio la neo mamma ricorda tutto con grande lucidità:

«Ero un po’ allarmata, lo ammetto. Ho avvisato i miei parenti e gli amici, chiedendo loro di sostenermi con messaggi e con il pensiero. Poi sono iniziati i primi dolori, che si sono fatti via via più forti, ma il travaglio vero e proprio è stato piuttosto breve. A mezzogiorno abbiamo chiamato l’ostetrica. Alle 13.30 è nato un maschietto (non avevamo voluto conoscere il sesso in anticipo), il nostro “Greg”. Pesava 3,620 chilogrammi. Non so descrivere la gioia che io e Francesco abbiamo provato nel vederlo per la prima volta. E che emozione poter dormire con lui, la sua prima notte, tutti e tre inseme nel lettone di casa nostra!
«Da quel lunedì - conclude - la nostra vita è cambiata. E ora per noi è impensabile fare a meno di “Greg”».

Lara Bertolazzi

Seguici sui nostri canali