Nella Basilica in lutto per Viktor: «Il popolo ucraino cerca la pace»
Nel Biellese una comunità di 500 persone
Nella Basilica in lutto per Viktor: «Il popolo ucraino cerca la pace».
«Il rischio c’è e grosso, tantopiù che Putin continua a dire che la Russia si sente minacciata. Il popolo ucraino vive in pace, ma non vuole essere sottomesso. Da secoli la gente resiste all’idea che qualcuno voglia toglierci i legami con la nostra cultura, le tradizioni, la religione. Purtroppo il tentativo è permanente, ci si convive. La Russia è dal 2014 che sostiene i separatisti russofoni del Donbass nell’Ucraina orientale minacciando l’integrità del Paese e, oggi, più che l’escalation militare dovuta alle manovre ai confini, è l’escalation mediatica che genera timori. C’è da sperare che non accada niente di grave. Ma siamo nelle mani di quell’uomo e della sua mente...».
Padre Costantino, 50 anni, insieme a padre Martin, 44, è il francescano che si occupa della basilica di San Sebastiano da quando la congregazione italiana dei frati minori - per via della crisi delle vocazioni e dell’invecchiamento dei frati - ha accolto i fratelli ucraini ed ha loro affidato l’antico tempio biellese. Era il 2014, proprio quando in Ucraina si sono levati i primi segnali di conflitto con la Russia. «Il Paese - spiega Padre Costantino - è geograficamente diviso dal fiume Dnepr in una parte orientale più russofona ed una occidentale ucraina, ma questo non vuol dire che non si possa stare insieme, anzi. Siamo insieme da sempre e stiamo bene a parte frange separatiste ma minoritarie».
Nel Biellese una comunità di 500 persone
I due frati “biellesi” tornano spessissimo in Ucraina nella regione occidentale di Zhitomir, da dove provengono. Proprio domenica padre Martin è rientrato dai funerali di padre Viktor Burlaka mancato nei giorni scorsi a 47 anni per un tumore diagnosticato senza scampo l’autunno scorso. «La situazione - ha detto - è normale, c’è preoccupazione, ma la vita continua, come sempre». Padre Viktor era l’anziano che seguiva con i confratelli San Sebastiano e proprio nei giorni scorsi in basilica è stata celebrata una messa di suffragio.
La comunità dei frati è punto di riferimento di una parte dei circa 500 ucraini biellesi: in particolare quelli di fede greco-cattolica di rito orientale. La stragrande maggioranza è ortodossa vicina - religiosamente parlando - chi al patriarcato di Costantinopoli, chi al patriarcato di Mosca. Sono persone collegate fra di loro dal passaparola e da necessità di lavoro e sono impiegate per lo più nel settore dell’assistenza a malati ed anziani.
R.A.