Mongrando: nuovo ponticello per l’Ecomuseo
Partiti i lavori. Il costo, compresa la progettazione, è di 105mila euro. Dopo un anno di stop, Fucina Morino potrà riaprire.
Partiti i lavori. Il costo, compresa la progettazione, è di 105mila euro. Dopo un anno di stop, Fucina Morino potrà riaprire.
I lavori
Sono iniziati i lavori di rifacimento del ponticello che porta all’Ecomuseo della lavorazione del ferro - Fucina Morino di Mongrando. A darne l’annuncio è stato il sindaco Antonio Filoni. «Finalmente la Fucina, dopo un anno di fermo, potrà riaprire. L’intervento - ha spiegato il primo cittadino - è stato affidato all’impresa “Rubino geom. Riccardo” di Graglia, e la spesa complessiva, comprensiva della progettazione, è di 105mila euro».
La struttura è l’ultima traccia di un passato importante per la comunità di Mongrando, in quanto una volta il paese era famoso non solo per le telerie, ma anche per gli utensili, come i falcetti, le cazzuole e i martelli, prodotti nelle numerose fucine locali. «Il nucleo originario dell’edificio - ha ricordato Filoni - risale al 1689, anno in cui un armaiolo appartenente alla famiglia dei Bertone, che produceva armi per il reggimento “Guardia” dei Savoia, decise di ampliare la sua attività, cosicché acquistò il terreno e decise di costruire la fucina. Nei trecento anni successivi, essa fu ampliata più volte e passò alla famiglia Morino Craveja. Qui, come nelle altre fucine di Mongrando e Netro, per secoli si produssero attrezzi da lavoro, ma anche armi. Quando negli Anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso le grandi industrie soppiantarono le piccole fucine, queste, pian piano, chiusero. Dal 2003, però, la fucina di Mongrando è tornata in vita e ancora oggi si può entrare in un ambiente affascinante e misterioso, per vedere gli oggetti che vi venivano prodotti, capire come l’acqua faceva muovere il tutto e sentire il maglio battere come una volta».