LA STORIA

Magnano: Mulino Ottino, esempio virtuoso

L’attività menzionata dall’Uncem tra le “Storie di imprenditoria”. Avviato nel 1938 dalla bisnonna dell’attuale titolare, ha riaperto nel 2014. 

Magnano: Mulino Ottino, esempio virtuoso
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L’attività menzionata dall’Uncem tra le “Storie di imprenditoria”. Avviato nel 1938 dalla bisnonna dell’attuale titolare, ha riaperto nel 2014.

La storia

Tra le “Storie di imprenditoria, scommessa sul futuro, vittoria sull’abbandono, impegno di comunità” citate in un recente report di Uncem (Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani) c’è anche quella del Mulino Ottino, presente a Magnano da 85 anni.
«L’attività - racconta il titolare, Ludovico Ottino - è stata avviata nel 1938 dalla mia bisnonna: era diventata mugnaia per sua scelta e aveva deciso di introdurre una nuova tecnologia per l’epoca, ovvero un mulino azionato da un motore elettrico. Ed è grazie a questa sua intuizione che il nostro mulino è sopravvissuto fino ad oggi, a differenza di tutti gli altri che, sul territorio, sfruttavano l’acqua di ruscelli poi scomparsi nel tempo.
«Successivamente è subentrato mio nonno, e, dopo di lui, a metà degli anni Ottanta, le macine si erano fermate».
Bisognerà attendere una trentina d’anni per assistere alla riapertura del Mulino Ottino e alla ripresa dell’attività di famiglia.

La riapertura

«Dopo aver studiato filosofia e dopo alcune esperienze lavorative all’estero nel campo della cucina e della ristorazione, nel 2014 sono tornato a Magnano, dove ho trovato lavoro nel laboratorio di trasformazione e conserve del Monastero di Bose. Più o meno nello stesso periodo - ricorda Ludovico Ottino -, mio padre aveva deciso di riaprire e di rimettere in funzione il mulino. Ho cominciato ad affiancarlo nell’attività fino a quando l’impegno è diventato a tempo pieno anche per me e ho dovuto lasciare il lavoro al monastero, che, peraltro, è oggi uno dei nostri clienti: siamo noi, infatti, a fornire ai monaci la farina con cui fanno il pane. Un esempio virtuoso dove il consumo - e stiamo parlando di un consumo importante - avviene a chilometro zero, nello stesso territorio di produzione. Sono circostanze come queste che valorizzano il nostro lavoro».

Certificazione biologica

Con una produzione di alcune centinaia di quintali di farina all’anno, Mulino Ottino (azienda con certificazione biologica) rappresenta un fiore all’occhiello dell’imprenditoria locale. «La nostra è una realtà in crescita - conferma il titolare -. Lavoriamo tanto con la Valle d’Aosta, specialmente per quanto riguarda le farine per polenta, e con la Lombardia, per le farine per panificazione. Tra i nostri clienti c’è, ad esempio, il rinomato Panificio Longoni di Milano, che si rivolge a noi per la lavorazione della sua segale. Anche in Valsesia i clienti non mancano. Tra questi, il Panificio Vulaiga di Fobello, che utilizza la nostra segale.
«Nel Biellese? Pure qui abbiamo un’ottima clientela, tra privati e negozi. Tra i nostri acquirenti di farina di mais per polenta c’è - tanto per fare un nome - la Gastronomia Mosca di Biella e, sempre in città, forniamo le nostre farine per panificazione (la cui richiesta è ancora poco diffusa sul territorio) al Forno Olimpia, con il quale abbiamo avviato un’ottima collaborazione».
Ludovico Ottino sottolinea l’importanza del «fattore culturale. I panificatori - dice - non dovrebbero solo accontentarsi dei prodotti che hanno o tener conto di quanto i loro clienti sono disposti a spendere, ma dovrebbero avere la capacità di spiegare ai consumatori le caratteristiche di ciò che vendono. Un prodotto di qualità, infatti, potrebbe qualificare anche chi lo consuma».

Visitabile il 21 maggio

L’azienda a conduzione familiare, situata al venticinquesimo chilometro del Cammino di Oropa, in via Campi, 3, a Magnano, è pronta ad aprire le porte ai visitatori nella giornata di domenica 21 maggio. «Parteciperemo all’evento organizzato dall’Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici (realtà che si inserisce nel più ampio contesto europeo), di cui facciamo parte. E in quell’occasione - dice Pietro, papà del titolare - saremo pronti ad accogliere chi vorrà venire a visitare il nostro mulino e, magari, ad acquistare le nostre farine».
Lara Bertolazzi

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