INSERTO SULLA CRISI ENERGETICA

Lockdown energetico: «La tempesta perfetta»

E' la trama di una crisi annunciata grazie a trent'anni di politiche assenti

Lockdown energetico: «La tempesta perfetta»
Pubblicato:
Aggiornato:

Il prezzo del gas e dell’elettricità sono in salita da oltre un anno. «La tempesta perfetta» è scoppiata da tempo. Un lockdown energetico che rischia di mettere sempre più in difficoltà imprese, esercizi commerciali e famiglie a causa dell’esplosione dei costi. Tralasciando le scelte «politiche» fatte negli ultimi trent'anni, ovvero, i «no» alle trivelle, ai gasdotti, ai rigassificatori, ai termovalorizzatori, al nucleare di nuova generazione, ai parchi eolici, fotovoltaici e geotermici, molto probabilmente, non saremmo stati esenti da forti aumenti anche se i nuovi obiettivi e strumenti europei fossero stati stabiliti prima, tenendo anche conto delle incertezze che gravano sulla effettiva realizzazione dei MW necessari per avviarci sulla strada della transizione, rispetto alla quale, come ribadito in modo condivisibile dalle istituzioni UE, non esistono in ogni caso alternative.
MICHELE PORTA
michele.porta@netweek.it

I TEMI DELLO SPECIALE:

Luce e gas: per il prossimo anno si stima
un aumento di 3mila euro in più a famiglia

Ogni famiglia si ritrova oggi a pagare 1.231 euro in più rispetto al 2020 solo per le bollette di luce e gas, con la spesa per l’energia salita nel biennio 2021-2022 complessivamente del +92,7%.
Che cosa bisogna invece aspettarsi per il 2023?
Tra luce e gas con riscaldamento la spesa prevista per il 2023 si attesta attorno ai 5.657 euro: ovvero il 53% in più rispetto a quanto pagheremo per luce e gas in questo 2022 se il prezzo del gas sale da qui a dicembre, e addirittura il 76% in più se i prezzi dell’ultimo trimestre rimangono stabili.

Riqualificazione energetica: Le idee politiche

Il prezzo del gas, dai 20-30 euro per mega-wattora è arrivato fin sopra i 300 euro. Il caro bollette sta già costringendo molte attività a tagliare la produzione, se non a sospenderla e i partiti impegnati in campagna elettorale sul futuro energetico hanno idee divergenti.

Il futuro è nelle rinnovabili e nell'idrogeno.
Con il gas il Paese non va lontano

«Siamo stati abituati ad un uso massiccio di energia, perché (forse), ci costava poco. Ma ora che il costo è aumentato siamo chiamati alla sobrietà». Ne è convinto Gregorio Ogliaro (Managing Director di Accenture - Global Utility Transmission & Distribution, esperto di energia) che, interpellato, ha risposto alle nostre domande sulla riduzione dell’energia elettrica e su quali fonti il Paese deve scommettere per sopperire ai consumi di gas naturale.

SFOGLIA L'INSERTO COMPLETO

Seguici sui nostri canali