IL CASO

Legambiente Biella attacca: "Biella Città Alpina 2021? Non ne siamo degni"

"Senza letture critiche è solo greenwashing, pura vetrina". Alla critica si uniscono Custodiamo la Valsessera e il Comitato Tutela Fiumi di Biella.

Legambiente Biella attacca: "Biella Città Alpina 2021? Non ne siamo degni"
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"Senza letture critiche è solo greenwashing, pura vetrina". Queste le riflessioni di Custodiamo la Valsessera, il Comitato Tutela Fiumi di Biella e Legambiente Circolo Biellese Tavo Burat.

Le riflessioni

Custodiamo la Valsessera, il Comitato Tutela Fiumi di Biella e Legambiente Circolo Biellese Tavo Burat propongono tre riflessioni contrarie. Nella foto di copertina, il volantino di dissenso.

Legambiente si chiede: "Biella ha effettivamente illustrato di voler perseguire lo Sviluppo Sostenibile e la Convenzione delle Alpi o si è mossa in altra direzione?". E riporta "un negativo esempio locale: il lago artificiale a Bielmonte per l'innevamento programmato a bassa quota".

Custodiamo la Valsessera si sofferma, invece, sulla domanda: "Le montagne servono solo a costruire invasi?" Riepiloga così "le ragioni del no su un'opera assurda, il rifacimento dell'invaso in Valsessera, 'imposta' dalla pianura alla montagna".

Il Comitato Tutela Fiumi di Biella, infine, parla di "esasperato sfruttamento della risorsa acqua. Il Biellese: un esempio da non seguire".

Le argomentazioni nel dettaglio si possono trovare al seguente link.

La posizione

In sintesi, questa è la posizione delle tre realtà locali sul riconoscimento ottenuto:

"A 10 anni di distanza la Città di Biella si trova ad essere Città Alpina 2021 ma senza alcun sostanziale merito, quasi per caso. Nel proprio bagaglio la città e capoluogo di provincia si presenta senza alcuna buona pratica da documentare. Nel frattempo: gli sfruttamenti idroelettrici sono aumentati sottendendo ulteriori tratti di torrenti alpini, il progetto di “Rifacimento invaso sul torrente Sessera” rischia di essere finanziato e realizzato la tutela delle aree protette è ancora inficiata dalla cronica mancata individuazione degli enti gestori e dalla scarse risorse messe a disposizione, lo sviluppo economico e sociale dei borghi nelle vallate è ulteriormente affossato dal taglio dei servizi locali tutti, in particolare nel settore del trasporto pubblico, lo sviluppo turistico, indifferente le variazioni climatiche, è perseguito con nuove ed energivore opere: il rilancio degli impianti sciistici, l’innevamento artificiale a bassa quota, nuove strade.

L’unico progetto che la Città Alpina 2021 potrà documentare, ma di segno opposto rispetto alla necessità di tutela della montagna e delle acque, del risparmio energetico e di un turismo responsabile e di uno sviluppo sostenibile, è il realizzando laghetto artificiale in località Montecerchio a Bielmonte, nel SIC Valsessera. Per tale scempio energetico, ambientale, paesaggistico, non fu ritenuto necessario nemmeno condurre la Valutazione di Incidenza confermando la prassi che se la “Regione”, organo di indirizzo, ha prima disposto il finanziamento di un’opera è ben difficile che tale opera verrà, successivamente, ritenuta inidonea per questioni ambientali.

Legambiente ha presentato denuncia di infrazione alla UE ma teme, come già verificato in Regione ed a livello locale, che le problematiche ambientali saranno nuovamente poste in subordine ad altri interessi. Qui si limita a fare presente che con questa inerzia e queste opere la Città di Biella non è sicuramente degna di ricevere il riconoscimento di Città Alpina dell'anno, riconoscimento che dovrebbe essere attribuito solo alle città dello spazio alpino che veramente si distinguono per il particolare impegno per l'attuazione della Convenzione delle Alpi e dello sviluppo sostenibile. Biella, ahi noi, si è adoperata in direzione opposta".

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