Debito pubblico sostenibile

Le spese del debito pubblico in Piemonte

I Comuni sostengono la crescita facendo ricorso al «debito buono»

Le spese del debito pubblico in Piemonte
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Spese per debito pubblico: i dati in Piemonte.

Il debito pubblico può anche essere “buono”. Secondo una definizione del Fondo Monetario Internazionale, un debito pubblico si definisce sostenibile se “uno Stato è in grado di far fronte alle proprie obbligazioni presenti e future senza dover richiedere assistenza finanziaria o incorrere in una situazione di default”. Lo dimostra la recente pandemia che ha raccontato quanto sia importante poter contare sulla possibilità di indebitarsi, in particolar modo nel settore pubblico, per affrontare crisi i cui costi sarebbero altrimenti troppo elevati per poter essere supportati da una sola generazione.

Anche l’Europa delle «regole ferree» lo ha compreso in fretta e, nonostante tutte le difficoltà, ha varato rapidamente un piano straordinario di investimenti pubblici, di cui l’Italia è uno dei maggiori beneficiari, finanziandolo con l’emissione di debito comune europeo. La banca Centrale ha poi dato un contributo importante annullando gli spread e riducendo i tassi di interesse consentendo così, anche ai paesi più indebitati, di finanziarsi a costi bassissimi.

A volte, però, succede che le pandemie finiscono e che i debiti rimangono. L’anno scorso il debito italiano ha superato i 2 mila e 700 miliardi di euro, attestandosi attorno al 155% del Pil contro il 100% di dieci anni fa e, se si continuerà su questa strada, alla fine il debito si gonfierà a dismisura e tutti ci perderanno. Come siamo arrivati ad un debito così alto? Il nostro paese è sempre stato povero e finanziariamente fragile, con la necessità di indebitarsi all’estero per sostenere la crescita. A dispetto dei numeri impressionanti raggiunti dal debito, la situazione oggi è forse migliore rispetto a quella del recente passato, nonostante i problemi creati dal conflitto Russia-Ucraina. Resta il fatto che, i tassi di interesse al netto dell’inflazione, continuano a essere molto bassi, limitando il costo reale del debito. Inoltre, a parte i bassi interessi adottati dalle banche centrali, esiste anche un eccesso di risparmio dovuto all’invecchiamento della nostra popolazione e quindi i tassi di interesse potrebbero restare bassi anche in futuro.

Michele Porta - Sales Manager e Coordinatore Editoriale EcodiBiella

Per diminuirlo, ci vuole una ripresa strutturale della crescita, che la riporti in linea con quella media europea. Per questo è molto importante l’attuazione del Pnrr e, più in generale, l’adozione di politiche di bilancio strutturalmente più orientate a favorire la crescita, anche in virtù di investimenti mirati per il futuro. Investire quindi nel debito “buono” è una strada da percorrere, ma ad una sola condizione: serve attivare mutui o prestiti nelle politiche di sviluppo sul territorio, solo se le amministrazioni locali terranno sotto controllo la spesa per il debito pubblico.

Michele Porta
Coordinatore Editoriale EcodiBiella
michele.porta@netweek.it

Dall'inserto BIellese Green del 23 maggio 2022 - Accedi all'inserto

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