La visita

Le foto degli studenti di Mosso in visita al Museo delle Migrazioni

Riprendono le visite scolastiche guidate al Museo delle Migrazioni di Pettinengo

Le foto degli studenti di Mosso in visita al Museo delle Migrazioni
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Nella mattinata di martedì 17 gennaio 2013, gli allievi delle classi IIMA e IIMB della Scuola secondaria di Mosso, accompagnati dai docenti Elena Salmistraro, Micaela Marino e Simone Polletta, hanno visitato il “Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo”.

Gli studenti di Mosso

Dopo un'introduzione sul concetto di "migrazione", fenomeno umano ma anche peculiare del mondo animale, l'antropologo Battista Saiu e il custode della cellula museale, Idillio Zapellone, hanno illustrato ai ragazzi i mestieri femminili nei primi decenni del '900, dalle mondine alle " caterinette", le sartine, passando per le operaie che, nelle fabbriche, sostituivano gli uomini al fronte durante la Prima guerra mondiale.

È stata poi descritta “Sa mama de su mortu”, “La madre dell’ucciso”, di Francesco Ciusa (Nuoro, 1883 – Cagliari, 1949), opera attorno alla quale ruotano diversi allestimenti incentrati sulla migrazione al femminile. All’opera marmorea, la cui copia in gesso venne presentata alla Biennale di Venezia del 1907 con grande successo di critica e di pubblico, è ispirata la poesia del poeta coevo Antioco Casula, meglio conosciuto come “Montanaru” ((Desulo, 1878 – 1957), che – in controtendenza alla diffusa rappresentazione della donna raffigurata giovane, di belle fattezze e quasi sempre nuda - sottolinea il dolore di una anziana madre accovacciata, interamente vestita e ritratta in abiti tradizionali nuoresi, che piange la perdita del figlio ucciso, supplicando vendetta nella postura del lutto.

La visita

Gli studenti hanno avuto anche la possibilità di ammirare abiti tradizionali di mondine, di “siunere”, raccoglitrici di fieno della Valle Cervo, ed oggetti che, nell'ottica di un "museo dinamico" quale quello di Canton Gurgo, vengono spostati in occasione di eventi o rassegne.

Le foto

Infine, durante la proiezione di un video sull'estrazione dell'oro a Pestarena, miniera chiusa nel 1961 dopo l'esplosione in cui perirono quattro minatori (tre sardi ed uno bergamasco), è stato possibile assaporare dolci di cioccolato e la squisita crostata di prugne e frutti di bosco locali preparata da Loredana, sorseggiando una calda tisana mentre i primi fiocchi imbiancavano strade e tetti delle case.

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