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Lavoratori in disagio economico: aperto dalla Regione bando da oltre 9 milioni

Lo annuncia l’assessore regionale Elena Chiorino.

Lavoratori in disagio economico: aperto dalla Regione bando da oltre 9 milioni
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Apre il bando regionale per i lavoratori in disagio economico dimenticati dal Governo.

Apre il bando- beneficiari

I beneficiari sono i lavoratori dei fallimenti, domestici conviventi, lavoratori della ristorazione di imprese che hanno continuato a lavorare nel periodo da marzo a maggio 2020 con riduzione di orario, e anche tutti gli impiegati nella fornitura di pasti preparati e nei servizi di ristorazione in self-service, collaboratori coordinati continuativi con contratto sospeso o cessato da marzo a maggio 2020.

Per gli esponenti biellesi di FDI è “un aiuto concreto a chi sta ancora pagando il prezzo di una crisi dettata dalla pandemia, senza essere stato preso in considerazione da alcun Governo”.

Lo stanziamento

Lo stanziamento messo a disposizione è di 9.252.600,00 euro, per un bacino potenziale di beneficiari pari a 15 mila persone.

“E’ancora una volta dove governa Fratelli d’Italia che i lavoratori e le famiglie sono tra le priorità di chi amministra” Così l’On. Andrea Delmastro delle Vedove commenta la misura che prevede un contributo una tantum di 600 euro destinati a quei lavoratori “dimenticati” durante la pandemia dal Governo giallo-rosso.

Per Cristiano Franceschini-Segretario Provinciale del partito- “l’attenzione ai più deboli e alle categorie più fragili non può mai venire meno”.

“Mentre la sinistra si preoccupa di ius soli e Ddl Zan e il Governo Draghi incrementa i fondi per il reddito di cittadinanza, dimenticando i lavoratori in difficoltà, Fratelli d’Italia ha ben chiare le difficoltà dei nostri cittadini che pagano le tasse, lavorano onestamente, che sono stati chiusi per decreto e poi clamorosamente dimenticati” - chiosa ancora Delmastro.

COME FUNZIONA E CHI PUO’ ACCEDERE AL CONTRIBUTO

La misura prevede l’assegnazione di un contributo una tantum di 600 euro, rivolto agli esclusi dagli ammortizzatori sociali o che hanno subito una riduzione della retribuzione a causa della sospensione (o della cessazione) della prestazione lavorativa nel periodo continuativo da marzo 2020 a maggio 2020.  Possono fare domanda solo alcune tipologie di lavoratori residenti o domiciliati in Piemonte almeno dal mese di marzo 2020: lavoratrici/lavoratori che non hanno percepito alcuna prestazione previdenziale/assistenziale da marzo a dicembre 2020 (sospesi da imprese per cessata attività senza stipendio e senza CIG, nell’impossibilità di licenziarsi per accedere alla Naspi); lavoratrici/lavoratori degli appalti delle pulizie, servizi scolastici ed educativi anche della cultura e dei poli museali, nonché lavoratrici/lavoratori dello spettacolo che, in ragione dell’orario di lavoro contrattuale ridotto fino ad un massimo di venti ore settimanali, hanno percepito prestazioni previdenziali/assistenziali in misura residuale a causa della sospensione o della cessazione della prestazione lavorativa nel periodo continuativo da marzo a maggio 2020; lavoratrici/lavoratori occasionali con reddito inferiore di 5.000 euro e non iscritti alla gestione separata che, nel periodo continuativo da marzo a maggio 2020, hanno cessato o sospeso la prestazione lavorativa e non hanno percepito alcuna prestazione previdenziale/assistenziale; tirocinanti, il cui tirocinio - svolto presso imprese con sede dell’attività in Piemonte - si è definitivamente interrotto prima della scadenza naturale nel periodo continuativo da marzo a maggio 2020; lavoratrici/lavoratori stagionali che non hanno percepito alcuna prestazione previdenziale/assistenziale nel periodo continuativo da marzo a maggio 2020.

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