La tesi di laurea? Su Candelo tra Ecomuseo e Ricetto
Candelo ha ispirato due giovani, Elena Negro e Riccardo Crusiglia Cabodi, per la propria tesi di laurea.
Candelo ha ispirato due giovani, Elena Negro e Riccardo Crusiglia Cabodi, per la propria tesi di laurea. Due tesi diverse nei contenuti, ma tutte e due legate alle tradizioni culturali del paese e ai suoi itinerari.
Due giovani ispirati
Elena Negro dell’Università della Valle d’Aosta, Dipartimento di scienze umane e sociali- corso di laurea in lingue e comunicazione per l’impresa e il turismo. Anno accademico 2019/2020 ha realizzato la tesi di laurea “Comunicare la storia della vitivinicoltura: studio dell’ecomuseo di Candelo” .E’ partita dall’Ecomuseo della vitivinicoltura, con particolare riguardo al un itinerario tra le vie del paese su “trattorie ed osterie tra ‘800 e ‘900 ”, realizzato da Comune e Proloco di allora, nel 1998. Questo lavoro –afferma Elena Negro- nasce da un interesse personale per gli ecomusei, sviluppatosi nel corso di un’esperienza lavorativa nell’ambito del progetto della Rete Museale Biellese svolta nell’estate 2019 presso le cellule del ricetto di Candelo. Ho così deciso di approfondire l’ argomento dell’ecomuseo candelese e, tra i molteplici approcci adottabili, ho scelto l’aspetto comunicativo grazie agli spunti di riflessione che mi sono derivati dal mio percorso di studio. Ho presentato questo lavoro su Candelo –aggiunge la neolaureata - con orgoglio e la relatrice è stata favorevolmente colpita dalla storia della Comunità di Candelo".
L’ecomuseo
L'ecomuseo candelese, partendo dal ricetto, coinvolge il paese intero con i suoi itinerari : "rosso" del vino con vigneto laboratorio di via Dossere e antiche trattorie ed osterie;verde : ambientale con aula verde in Baraggia e lo stretto collegamento tra risorse baraggive (castagne, legna ...) e la civiltà della vitivinicoltura candelese.; azzurro : itinerario tra le chiese e gli antichi oratori e la "preghiera dipinta" sui muri di Candelo, cioè gli affreschi dei De Bosis del 1400.
Elena Negro ha presentato anche la rivisitazione del vecchio pieghevole del 1998 con una traduzione in lingua francese. Conclude Elena: "Ringrazio i membri dell'associazione Centro documentazione ricetti nelle figure di Mariella Biollino e Cesare Augusto per avermi seguita nel corso dei mesi nella ricerca di materiale d’archivio".
Un giovane candelese Riccardo Crusiglia Cabodi studente dell’Università degli studi di Scienze enogastronomiche di Pollenzo, ha discusso la tesi “Candelo e il suo ricetto di-vino –Come vino ed enogastronomia hanno plasmato un paese “.
Riccardo Crusiglia Cabodi ha preso in esame il nesso tra vino ed enogastronomia a Candelo. “L’archivio storico di Candelo e il Centro documentazione ricetti –spiega Riccardo- sono diventati per me una fonte preziosa di informazione, che mi hanno permesso di arricchire le mie conoscenze con molti dati legati al ricetto, alla storia e alla vita quotidiana del paese tra ‘800 e’900. Mai avrei pensato che la storia di Candelo fosse ricca di così importanti spunti, un vero percorso di sviluppo culturale, economico, sociale che parte dai vigneti, molto numerosi fino agli inizi del ‘900, si estende alle cascine e case con cortile e stalla nel paese, si dilata alle antiche trattorie e osterie e vinerie fino alle enoteche e ristoranti di oggi.”
Il sindaco
Conclude il Sindaco di Candelo Paolo Gelone: "Mi congratulo con questi due giovani per il bel lavoro svolto. E' importante che il nostro territorio diventi oggetto di studio e riflessione in varie tesi di laurea tant'è che annualmente la nostra Amministrazione prevede fra le borse di studio anche un'erogazione dedicata alle tesi interessanti per Candelo e il suo territorio."