LA BELLA POLITICA

La giunta che rinuncia allo stipendio

Succede a Tollegno dove si dice no all’aumento previsto dalla legge per aiutare il paese. Il sindaco Acquadro: «Io verso in solidarietà ma pago le tasse».

La giunta che rinuncia allo stipendio
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Succede a Tollegno dove si dice no all’aumento previsto dalla legge per aiutare il paese. Il sindaco Acquadro: «Io verso in solidarietà ma pago le tasse».

Un segnale importante

Proprio mentre in molti discutono sugli stipendi degli amministratori, dei politici, con gli aumenti degli emolumenti di sindaci, vice, assessori e presidenti del consiglio comunale, ecco che arriva un segnale importante da un piccolo paese del Biellese.

A Tollegno il vicesindaco e l’assessore hanno infatti deciso di rinunciare agli aumenti di stipendio che avrebbero potuto percepire tranquillamente grazie alla nuova legge che rivede le indennità degli amministratori, al rialzo. Ebbene, il vicesindaco Sergio Zen e l’assessore Giacomo Della Barile hanno deciso di non pesare sulle casse dello Stato, andando a rinunciare all’aumento dell’emolumento. Cosa che, invece, non ha potuto fare il sindaco Pier Giuseppe Acquadro.

«Per legge - spiega - mi è impossibile. Ma tutto quello che percepisco come sindaco va a convogliarsi, insieme a quanto prendono il vicesindaco e l’assessore, in un fondo di solidarietà che va poi utilizzato per il paese. Abbiamo già sistemato il parco giochi di Tollegno. L’unico problema, rispetto ai miei collaboratori in giunta, è che gli emolumenti che percepisco non sono esentasse e dunque mi fanno cumulo di reddito». A volte, dunque, essere vicini alla comunità paga, ma non per tutti. Il sindaco, infatti, oltre a rinunciare allo stipendio, paga pure le tasse aggiuntive. «Ma non importa - conclude - abbiamo deciso di muoverci in questa maniera per il bene del paese e continueremo a farlo».

Enzo Panelli

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