Isabella Borrione, dal soppalco di casa alle “I.Stanze” di Bard
«Disegno da quando ero bambina», dice la giovane artista, consigliera comunale a Muzzano. Inaugura il 9 settembre la sua prima personale.
«Disegno da quando ero bambina», dice la giovane artista, consigliera comunale a Muzzano. Inaugura il 9 settembre la sua prima personale.
La storia
Ha temporaneamente riposto colori e pennelli per dedicarsi alla sua bambina, Anita, di appena 8 mesi. Ma tre quadri della sua vasta produzione artistica - anche in considerazione della giovane età - si possono ammirare nella collettiva in corso a Muzzano, “Le declinazioni della bellezza”, e presto una più ampia selezione si potrà apprezzare nella mostra che la galleria Maison Bleue di Bard le dedicherà dal 9 al 25 settembre prossimi. Un bel traguardo per Isabella Borrione, dal momento che quella in provincia di Aosta sarà la sua prima personale.
«Ho deciso di intitolarla “I.Stanze”, un gioco di parole dove la “I” simboleggia l’iniziale del mio nome e il modo in cui mi firmo nei quadri, “Isa” - spiega l’artista -, e dove le “stanze”, oltre a essere quelle dell’ambiente espositivo, rappresentano diverse parti di me. «Non sarà una mostra a tema, ma una raccolta di tutti i lavori più significativi che ritengo di aver realizzato negli ultimi 10 anni, quadri molto diversi tra loro, anche per le tecniche utilizzate, che spaziano dalla tematica naturalistica al momento più introspettivo, sino ad arrivare alle opere più astratte».
La vita
Trentuno anni, al secondo mandato come consigliera comunale a Muzzano, con delega alle politiche giovanili, Isabella Borrione disegna praticamente da sempre. «Non ho ricordi del mio essere bambina se non con matite colorate e fogli dappertutto», dice di sé e si racconta sul suo sito Internet, isabellaborrione.com.
Una passione che l’artista, nata in una famiglia di operai tessili dalle radici contadine, ha coltivato nel tempo, in parallelo con gli studi, che hanno spinto però la sua vita in un’altra direzione. «Dopo il liceo Scientifico a indirizzo Socio-psico-pedagogico, a Biella, mi sono iscritta alla facoltà di Sociologia dell’università “La Sapienza” di Roma, dove nel 2015 mi sono laureata a pieni voti in Scienze Sociali Applicate. Durante e dopo gli studi universitari ho vissuto per un breve periodo a Varsavia, in Polonia. Poi, una volta tornata in Italia, nel Biellese, ho fatto diversi lavori sempre in ambito sociale, dedicandomi, tra l’altro, all’insegnamento della lingua italiana per richiedenti asilo e rifugiati politici. Ma la passione per l’arte non l’ho mai tradita e ho continuato a disegnare, seppur “dietro le quinte”». Addirittura, a partire dal 2010/2011 la sua produzione artistica è iniziata a crescere notevolmente. «Tuttavia, priva di basi in materia, mi sentivo incompleta. Costantemente alla ricerca del mio linguaggio artistico, ho frequentato diversi corsi sul territorio: tecniche di disegno artistico e tecniche pittoriche al Centro di Arti Applicate V. Kandinskij, disegno artistico all’Università Popolare e pittura digitale a Spazio Hydro».
I lavori
Opere su commissione, quadri, dipinti su muri, su armadi, talvolta en plein air. E poi le prime partecipazioni ai concorsi, alle competizioni artistiche di livello nazionale e internazionale che l’hanno vista presentare i suoi lavori in diverse città italiane, da Bard a Roma, da Napoli a Lecce, passando per Treviso e Novara, proprio mentre iniziava a frequentare la scuola triennale di “Centro Studi EducArte-Scuola di Counseling a Mediazione Artistica”, a Torino, che ha permesso di unire la passione per l’arte, la pittura e il disegno alla sua formazione umanistica. «Ho terminato gli studi nel giugno dell’anno scorso, conseguendo il diploma di counselor a mediazione artistica», dice la giovane artista.
Oggi Isabella Borrione vive a Netro, è insegnante di sostegno nelle scuole superiori, partecipa a competizioni artistiche, approfondisce il linguaggio museale nello studio del counseling. E presto tornerà anche a dipingere nel soppalco della sua nuova casa, diventato il suo laboratorio. Sognando di potersi permettere, un giorno, uno spazio tutto suo. Una di quelle “I.Stanze” di cui si comporrà la sua prima personale.
Lara Bertolazzi