Incontro con l'inviato di guerra Fulvio Grimaldi: "A Gaza un genocidio"
Grimaldi sarà ospite a Gaglianico il 28 gennaio. Per chi volesse assistere all'incontro è consigliata la prenotazione: 3387272899
Domenica 28 gennaio alle 17 presso l’Auditorium di Gaglianico (via XX settembre 10), il giornalista, scrittore e documentarista Fulvio Grimaldi presenterà il suo docufilm “Araba Fenice il tuo nome è Gaza”. Grimaldi sarà in sala per commentare anche l’attuale situazione in Palestina nell’ambito di un evento organizzato dal gruppo “Ri-Belli”, in collaborazione con l’Associazione “Etica” ed “Arianuova A.p.s.”.
Grimaldi, inviato di guerra di fama internazionale, in quasi 50 anni di professione, ha documentato accadimenti geopolitici in tutto il mondo, dal Medio Oriente, all’America Latina, all’Irlanda, all’Africa, alla ex Yugoslavia, che hanno segnato e cambiato i destini del pianeta. Ha scritto per testate nazionali ed internazionali. Ha lavorato per l’emittente inglese Bbc, è stato redattore e inviato della Rai, prima al Tg1 poi al Tg3, ha pubblicato sette libri di politica e geopolitica e prodotto 22 documentari di guerra. Ha sempre difeso la verità a costo di grandi rinunce e sofferenze, al fianco dei più deboli e degli oppressi. Eco di Biella lo ha incontrato.
Intervista a Grimaldi
Di che cosa parla questo docufilm sulla Palestina?
"Il documentario racconta l’operazione Piombo Fuso tra il 2008 e il 2009. Il 2008 diede il via a una serie di aggressioni a Gaza, che saranno ben sei, dal 2008 al 2023. La prima, la più dura (prima di quella di questo periodo) è appunto chiamata “Piombo fuso” ed è durata due mesi, da dicembre 2008 a gennaio 2009. Proprio nel 2009 ci fu il primo tentativo di Israele di eliminare l’Autorità palestinese di Gaza. La popolazione, nonostante tutto, non si arrese né si diede mai per vinta. Da qui nasce il titolo: “Araba Fenice, il tuo nome è Gaza”. L’operazione “Piombo fuso” è stata quella dove gli israeliani hanno invaso per la prima volta la Striscia, radendo al suolo quasi tutto, come stanno facendo ora, e attaccando anche quella volta, come oggi, gli Ospedali. Hanno fatto migliaia di morti a quel tempo, contro gli attuali 23mila di questi ultimi mesi, di cui 10mila bambini, senza contare le persone ancora sotto le macerie".
Intervista completa in edicola oggi, giovedì 18 gennaio, su Eco di Biella.