IL CASO

Inceneritore Cavaglià, alzata di scudi dal Comune di Alice Castello

Il no: "Estenderemo l'invito a tutti i Comuni teoricamente coinvolti (si ipotizzano oltre la ventina) per un'azione condivisa".

Inceneritore Cavaglià, alzata di scudi dal Comune di Alice Castello
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Il Comune di Alice Castello, provincia di Vercelli, prende posizione sul progetto dell'inceneritore. Ecco le parole del sindaco.

L'avviso del sindaco Luigi Bondonno

"Gentili Alicesi, nei giorni scorsi è stato presentato un progetto di costruzione di un inceneritore a Cavaglià; a riguardo ritengo importante ribadire che l'Amministrazione Comunale di Alice Castello farà quanto possibile per evitare questo ennesimo scempio del territorio - scrive il sindaco - La motivazione principale, senza nemmeno entrare nel dettaglio della proposta, sta nel fatto che un grave rischio, rappresentato dalla presenza di milioni di metri cubi di rifiuti stoccati nelle ex cave di Valledora, già incombe sull'area; dato che è logico pensare che nessun impianto che brucia spazzatura possa escludere un pericolo a priori, affiancare due fattori così rilevanti di rischio sarebbe da irresponsabili.
Non voglio neanche prendere in considerazione cosa rappresentino tutti i vuoti di cava presenti nella zona, una norma del 2018 impedisce di trasformarli in spazi per rifiuti ma con decine di migliaia di tonnellate di ceneri prodotte a due passi ... la tentazione sarebbe forte.
La mia posizione è maturata nel tempo, non ho mai contestato a priori ma dopo 7 anni da Sindaco ho ben compreso che fra il progetto sicuro e la sua realizzazione c'è un abisso, ce lo insegna la nostra discarica Alice 3: bonifica mai realizzata, messa in sicurezza ancora non terminata e una serie di deroghe continue.
Compensazioni?
Premesso che la salute non è in vendita, i circa 6 milioni di euro (50% Alice e l'altra metà divisa fra Santhià e Cavaglià), oltre ai 4 per il Consorzio dei Comuni del Vercellese, caduti fra il 2008 e il 2013 sui nostri Comuni, hanno cambiato il volto dei nostri centri?
In buona sostanza ritengo che una Società, se vuole dirsi civile, deve ripartire in maniera equa i rischi che legittimamente deve assumersi, non infierire su un territorio.
NOI ABBIAMO GIÀ DATO.
Estenderemo, come Amministrazione, l'invito a tutti i Comuni teoricamente coinvolti (si ipotizzano oltre la ventina) per un'azione condivisa.
Buona giornata
Il Sindaco".

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