In mostra a Torino la storia della produttività della città
Al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, organizzata da Unione Industriali Torino per Capitale della cultura d’impresa
È un percorso alla scoperta della storia dell’industrializzazione cittadina, che parte dalle sue origini e si conclude immaginando il futuro, quello proposto dalla mostra Torino al futuro.
La cultura d'impresa, la cultura dell'innovazione aperta fino al 29 settembre al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, organizzata da Unione Industriali Torino nell’ambito del programma di attività che celebrano il titolo assegnato alla città di Capitale della cultura d’impresa 2024.
Accesso libero
Le sale del Museo riservate all’esposizione, ad accesso libero, offrono al pubblico la possibilità di approfondire l’evoluzione del sistema produttivo torinese attraverso un itinerario multimediale e grafico che si sviluppa lungo otto tappe cronologiche: sette capitoli dedicati alla narrazione del passato con l’ausilio di filmati, della durata di circa dieci minuti, a cui si aggiunge una sezione conclusiva caratterizzata da una “multivisione immersiva” che conduce nella Torino industriale del futuro. Impreziosisce l’allestimento l’esposizione dinamica di 64 manifesti pubblicitari storici.
Il cammino prende avvio dal 1864, quando la decisione di trasferire nell’anno successivo la capitale d’Italia a Firenze, unitamente alle tragiche manifestazioni di piazza che ne seguirono, diede avvio a un processo che ebbe un forte contraccolpo economico per Torino. Trauma da cui la città seppe però risollevarsi, reinventandosi: fu infatti proprio quella la “scintilla” che la portò a diventare un luogo di sperimentazione, capace di anticipare le grandi sfide del tempo, trasformandosi in un terreno fertile per la nascita della manifattura in Italia.
Dinamismo produttivo
Un dinamismo produttivo che da quel momento in poi ha rappresentato un tratto distintivo del territorio e le cui conseguenze vengono raccontate da “Torino al futuro” in base ad avvenimenti simbolici e caratterizzanti di ogni epoca. Quali, ad esempio, le grandi esposizioni organizzate al Valentino nel 1884, nel 1898 e nel 1911, oppure le due guerre mondiali, il boom economico, fino ad avvenimenti recenti come le Olimpiadi invernali del 2006.
Testimoni scelti per approfondire ciascun periodo sono le imprese succedutesi nel tempo nel ruolo di protagoniste della scena produttiva torinese di ieri, di oggi e di domani: 106 quelle di cui la mostra propone immagini e documenti d’archivio che illustrano la nascita, lo sviluppo e le vicende più importanti fino ai giorni nostri. Realtà che hanno segnato la storia non soltanto di Torino ma dell’intero del Paese, operando in diversi settori: tessile, cinema, energia, telecomunicazioni, automobile, alimentare e altro.
Con loro la città è diventata quel laboratorio di innovazione tecnologica, professionale, culturale e sociale che conosciamo e vediamo tuttora all’opera, come rivela l’area immersiva che chiude il percorso mostrando le prospettive di sviluppo legate alle tecnologie più avanzate, al settore aerospaziale, alle life sciences, alle energie rinnovabili e alla transizione ecologica, alla mobilità sostenibile, all’Intelligenza Artificiale, alla logistica.
Nuove energie
Attività frutto di nuove energie, differenti rispetto al passato, ma espressione di quel Dna torinese antico generato dall’unione fra lo spirito imprenditoriale e la passione per le cose fatte bene, integrate dall’attenzione divenuta imprescindibile per le tematiche dell’inclusione e della sostenibilità.
Spiega Giorgio Marsiaj, presidente di Unione Industriali Torino:
“La mostra 'Torino al futuro’ è un tassello fondamentale nel quadro delle iniziative che abbiamo voluto mettere a disposizione della comunità cittadina nell’ambito del programma della Capitale della cultura d’impresa 2024. Lo è certamente per la valenza culturale e divulgativa insita nel progetto espositivo, ma anche perché qui sono racchiusi tutti gli elementi che spiegano cosa sia la cultura d’impresa e perché essa rappresenti un elemento chiave dell’identità torinese e piemontese. A rivelarlo è una sapiente successione di immagini capaci di accendere emozioni, sollecitare ricordi, stimolare curiosità, costruire contesti, portandoci nei luoghi della produzione e del lavoro, parte essenziale del nostro paesaggio economico e sociale. Spazi di relazione tra pensieri e prodotti, metodi e organizzazioni del lavoro, costruzioni di oggetti e strutture dei servizi, che rivelano come la nostra “civiltà delle macchine” si sia nutrita e si nutra ancora di sapienza e intelligenza”.
Per la stesura della struttura narrativa, oltre al contributo delle aziende stesse e ai loro archivi storici, si è fatto riferimento alla letteratura sul tema e sono state acquisite rare edizioni originali sulle molteplici Esposizioni Universali, su Italia ’61 e su altri momenti importanti della cultura d’impresa espressa dalla città. Fondamentale è stata l’attività di ricerca presso la banca dati della Camera di commercio di Torino, che raccoglie 35.000 domande di registrazione di marchi nazionali e internazionali dal 1926, oggi digitalizzate.
È stata inoltre sviluppata una proficua partnership con l’Archivio Nazionale del Cinema Industriale, mentre ricerche approfondite sono state effettuate in altri importanti archivi storici.