il caso

Il sindacato di Polpen: "Vogliamo le bodycam"

Il sindacato di Polizia Penitenziaria scrive il ministro della Giustizia, Carlo Nordio e al sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove.

Il sindacato di Polpen: "Vogliamo le bodycam"
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Il sindacato di Polizia Penitenziaria scrive il ministro della Giustizia, Carlo Nordio e al sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove per sollecitare la dotazione dei dispositivi.

"Ormai da anni  - si legge in una nota del sindacato Osapp - questa Organizzazione Sindacale e non solo sta sollecitando i competenti organi dell’Amministrazione penitenziaria centrale all’acquisto e successiva dotazione per il personale di Polizia penitenziaria di apparecchiature individuali di video-registrazione (bodycam) da utilizzare durante le operazioni di servizio di maggiore delicatezza quali quelle relative, ad esempio, all’immobilizzazione secondo adeguati requisiti e, qualora possibile, senza danni né fisici né morali alla persona, per i detenuti protagonisti di risse o di aggressioni e, in generale, per il ripristino di condizioni interne di ordine e sicurezza successive a disordini".

Le dotazioni

"Inutile sottolineare - si legge ancora -  che tali dotazioni, unitamente ad un’adeguata formazione professionale e all’adozione di idonei modelli operativi (al momento del tutto inattuati presso l’Amministrazione penitenziaria) avrebbero potuto evitare, nella maggior parte delle situazioni, l’avvio di procedimenti penali a carico degli operatori del Corpo e che oggi siano da considerare di vitale importanza stante l’ormai costante innalzamento dei livelli di tensione e l’inarrestabile aumento degli eventi critici nelle carceri. D’altra parte, il particolare impegno nel formulare richieste e nel sollecitarne più volte il riscontro in materia posto profuso anche da parte di questa O.S. è, altresì, da attribuire al fatto che presso tutti i Provveditorati regionali del Dap consimili apparecchiature erano state già acquistate e risultavano in giacenza, per la maggior parte inutilizzate da anni e perciò ormai del tutto obsolete (le batterie non sarebbero più reperibili sul mercato) con indubbio spreco di risorse a carico dello Stato. Peraltro, nei contatti informali avuti a suo tempo sull’argomento con gli organi dell’Amministrazione penitenziaria centrale si era appreso del superamento delle riserve avanzate dall’Autorità garante della privacy in merito all’utilizzo di tali apparecchiature nell’ambito degli istituti penitenziari, per cui e per quanto se ne conosceva nulla avrebbe dovuto impedire l’avvio delle ulteriori procedure. Invece, nessuna notizia o aggiornamento è trapelato tanto da lasciare immaginare che l’iniziativa, invero pressochè unanimemente ritenuta necessaria ed opportuna, si sia arenato tra i meandri dipartimentali e le purtroppo usuali lungaggini burocratiche che connotano da tempo un’Amministrazione tutt’altro che efficiente".

"Intervenite"

"In ordine a quanto sopra, nell’auspicio di non arrecare eccessivo “fastidio” rispetto ad una vicenda che riguarda più le responsabilità amministrative e di buona organizzazione che quelle di carattere politico, si invitano le SS.LL. on.li, per quanto di rispettiva competenza in materia, a voler intervenire al fine di chiarire gli esiti attuali e futuri presso il Dap della vicenda bodycam per il personale del Corpo".

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