PERSONAGGIO

Il cappello alpino da... tramandare

Fabrizio Barbero secondo classificato a Valdengo. Tutte le sculture sono ora esposte nella sede della sezione Ana di Biella.

Il cappello alpino da... tramandare
Pubblicato:

Fabrizio Barbero secondo classificato a Valdengo. Tutte le sculture sono ora esposte nella sede della sezione Ana di Biella.

Il concorso

«Amicizia, fratellanza, solidarietà, pace, appartenenza, storia, eroismo e montagna. Queste sono le parole che meglio descrivono ciò che per me è il “Valore Alpino”. Chi sono gli alpini è difficile descriverlo. Angeli dalle penne nere, dice qualcuno. Per me, invece, “alpino” è un modo di essere, uno stile di vita, un modo di vedere il mondo e la vita».
A parlare è Fabrizio Barbero, 25 anni, giovane scultore di Occhieppo Inferiore, classificatosi al secondo posto al concorso di scultura organizzato nell’ambito di “Valdengo in festa”, il 31 maggio e il 1° giugno scorsi.
A un anno dall’adunata nazionale del 2025, il tema a cui le opere si sarebbero dovute ispirare era: “Gli alpini a Biella: storie di imprese e di montagna”.

L’opera

«Per la mia scultura, alta circa un metro e larga una quarantina di centimetri, ho utilizzato legno di ontano - spiega Barbero, descrivendo la sua opera -. Si possono vedere le montagne biellesi sullo sfondo (con il Santuario di Oropa), guardiane silenziose, testimoni sagge di imprese e di storie, come quella del “battaglione Biella”, così fortemente voluto dall’intera popolazione.
«In primo piano, due figure: un alpino porge il suo cappello ad un bambino, con lo scopo di appoggiarlo dolcemente sulla sua testa, come se fosse un passaggio di testimone, un rito che si tramanda di generazione in generazione, il simbolo di un intero corpo che racchiude in lui migliaia di fratelli, anche nel nostro territorio.
«Al centro dell’azione - aggiunge Barbero, primo classificato, lo scorso anno a questo stesso concorso - si trova proprio la penna nera che svetta, a testimonianza del fatto che quella degli alpini è una storia familiare, che si annida nelle case e nelle baite di montagna, una storia infinita, che trascende il tempo, una storia che accomuna non solo chi ha prestato il servizio militare in questo glorioso corpo, ma anche chi condivide nel suo spirito questa fratellanza. Il foro a forma di cappello, coincidendo con il profilo del capo del bimbo, conferisce l’effetto di uno spirito che già si trova in lui. Il cappello si fa portatore di quei valori di amicizia, fratellanza, eroismo e solidarietà che caratterizzano gli alpini e che vengono donati come un prezioso insegnamento».

Il concorso di scultura di “Valdengo in festa” ha visto la partecipazione di dieci concorrenti (tutte le opere sono ora esposte nella sede di Biella degli alpini). A vincere è stato uno scultore di Giaveno (Torino), mentre al terzo posto, alle spalle di Fabrizio Barbero, si è classificato un altro biellese, Giovanni Barbera, di Crosa.
Intanto, il giovane occhieppese già si prepara per il prossimo appuntamento, che lo vedrà impegnato al XXI Concorso estemporaneo di scultura su legno di Macugnaga (Vco), dal 5 al 7 luglio prossimi, dove cercherà di difendere il titolo vinto lo scorso anno.
Lara Bertolazzi

Seguici sui nostri canali