LA STORIA

«Ho in carico studenti, invece di pazienti»

Roberta Sturaro ha ottenuto la laurea magistrale alla Humanitas con 110 e lode e menzione. Ora è responsabile dell’insegnamento Infermieristica Clinica in Area Medica a Ivrea. 

«Ho in carico studenti, invece di pazienti»
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Roberta Sturaro ha ottenuto la laurea magistrale alla Humanitas con 110 e lode e menzione. Ora è responsabile dell’insegnamento Infermieristica Clinica in Area Medica a Ivrea.

La storia

Formazione e cura. Sono gli interessi che ha da sempre nutrito Roberta Sturaro (nella foto). Nutrito e coniugato, è meglio dire, come ben esprime il suo brillante percorso formativo e professionale, culminato di recente con una laurea magistrale conseguita con votazione finale 110 e lode e menzione d’onore.

Ma andiamo per gradi. Trentadue anni, nata a Biella e residente ad Andorno Micca dove è molto radicata e si è spesa in particolare in oratorio, Roberta Sturaro si è diplomata al liceo “A. Avogadro”, indirizzo Scientifico con doppia lingua inglese e francese. Dopo il diploma e trascorso un anno alla Facoltà di Scienze dell’Educazione Primaria a Torino, per lei è arrivato un cambio di strada: la laurea triennale in Infermieristica al Polo Formativo Universitario Officina H di Ivrea, sempre sotto l’ateneo di UniTo. Era solo l’inizio, per lei. Sono arrivati poi un contratto con Asl TO 4, a Chivasso nel reparto di Ortopedia e, successivamente, il mega concorso della Città della Salute di Torino, che l’ha portata, per sei mesi, al “San Giovanni Bosco” e ancora, in quel frangente, il Master in Cibo e Salute all’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo, per il quale - tra l’altro - ha portato avanti un progetto di orientamento nelle scuole medie di Andorno, incentrato sull’educazione alimentare per gli adolescenti.

Vinto un concorso per Asl TO 4, Roberta Sturaro ha proseguito la sua carriera nel campo restando a Ivrea, in Terapia intensiva cardiologica. Era il 2020, il delicato periodo funestato dal Covid-19 che, pur in un reparto non prettamente destinato a gestire l’emergenza pandemica, si è rivelato impegnativo per tutto il personale sanitario di ogni dove. A giugno 2023, una seconda vittoria di un bando interno l’ha portata a diventare tutor professionale della didattica al Polo Officina H di Ivrea e quindi responsabile dell’insegnamento di Infermieristica Clinica in Area Medica. A quel punto, un’altra scelta: quella di proseguire in Lombardia, per «avere una visione ampia della formazione, conoscere organizzazioni e persone diverse e trovare legami e una rete».

Ecco, allora, il corso di laurea magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche alla Humanitas University e poi un tirocinio alla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. Il tutto coronato, a dicembre, da quel 110 e lode con menzione d’onore. A partire dalla tesi da poco discussa, “Traduzione e adattamento culturale della DEmentia Public Stigma Scale (DEPSS)”, Roberta Sturaro si sta dedicando a una ricerca sul calcolo dello “stigma” nella popolazione, per una futura pubblicazione scientifica.

Nel suo futuro, potrebbero esserci un dottorato di ricerca o un master di secondo livello in Management. Ma tante delle sue energie sono spese sul territorio: «Sono felice di occuparmi di didattica al Polo e, insieme con Asl TO 4, di creare una rete con studenti e professionisti per il territorio, che segue le persone assistite anche una volta uscite dall’ospedale». Le sfide sono molte e le piace ricordare a se stessa la frase di Emily Dickinson che l’ha accompagnata, dice, nei momenti duri: “Non conosciamo mai la nostra altezza finché non siamo chiamati ad alzarci”».
Giovanna Boglietti

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