Gilberto Pichetto: "Guardiamo al nucleare, ma non è prevista la costruzione di centrali in Italia"
Il ministro all'assemblea annuale dell'Associzione italiana nucleare: "Stanziati 135 milioni per la ricerca. Ipotizziamo piccoli reattori sul mercato fra una decina di anni"
"Dobbiamo guardare in prospettiva al nucleare come importante fonte energetica per il nostro Paese". Lo ha detto questa mattina il ministro biellese Gilberto Pichetto durante un incontro dell'Associzione italiana nucleare.
Pichetto: "Stanziamento di 135 milioni di euro per la ricerca sulle energie rinnovabili"
Per questo dobbiamo creare le condizioni per diventare produttori di energia rinnovabile da fonte nucleare e su questo indirizzo come Mase (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, ndr) e come governo stiamo andando avanti. Ne ho parlato anche stamattina, con l’Associazione Italiana Nucleare, dove ho rappresentato gli obiettivi della “Piattaforma per un nucleare sostenibile” e gli impegni del Ministero, per la ricerca, con uno stanziamento di 135 milioni di euro".
"Non è prevista alcuna costruzione di centrali nucleari in Italia, che richiederebbero almeno 15 anni"
Il ministro, a margine dell'incontro, ha poi aggiunto: “Il governo non ha preso in considerazione la costruzione di alcuna centrale nucleare. Non credo sia ipotizzabile imbarcarci in 15 anni di costruzione, perché questa è la media, mentre tutti gli indicatori ci dicono che a fine decennio ci sarà la strumentazione ideale per moduli di piccola entità, che a questo punto diventano di interesse produttivo: questa diventa la grande opportunità.
"Si ragiona - ha ribadito il ministro - solo sui piccoli reattori modulari che dovrebbero essere sul mercato tra una decina di anni. Saranno i privati, i poli industriali, le comunità locali a decidere l'uso e la localizzazione dei piccoli reattori”
Pichetto ha poi ricordato la collaborazione italiana con il Giappone nel jt-60sa "la più grande macchina da fusione a confinamento magnetico mai realizzata fino a oggi nel mondo, con cui la fusione ha fatto un altro passo con la partecipazione strategica dell'Italia".
E ha infine aggiunto che "l'impianto giapponese non è l'unico che vede le aziende italiane in prima linea in questo settore" sottolineando la collaborazione di Eni negli Stati Uniti sulla fusione oltre all'l'iniziativa che vede fra i protagonisti Ansaldo nucleare in un accordo di collaborazione con Edf e con un consorzio di industrie francesi finalizzato a rafforzare la cooperazione tra i due Paesi, oltre all'accordo fra Ain e il Romanian Atomic Forum al fine di consolidare i rapporti italo-rumeni in ambito nucleare caratterizzati dalle interazioni tra aziende italiane, con a capo Ansaldo Nucleare, e aziende rumene".