COMMENTO

"Vaccini non sono libera scelta, ma un dovere civico"

Paolo Furia commenta così quanto sta avvenendo sul caso Astrazeneca, dosi agli under 60 e perplessità suscitata dai rischi. 

"Vaccini non sono libera scelta, ma un dovere civico"
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Paolo Furia commenta così quanto sta avvenendo sul caso Astrazeneca, dosi agli under 60 e perplessità suscitata dai rischi.

La riflessione

Paolo Furia, biellese e segretario regionale del Partito Democratico Piemonte, scrive:

"Ora io capisco che nell’ultima settimana c’è stato qualche casino sui vaccini nelle direttive del governo. Capisco che c’è una correlazione specifica tra rischio trombotico e Astrazeneca per le giovani donne, rischio che si affronta negando Astrazeneca agli under sessanta. E capisco che possano esserci delle perplessità.
La sola idea che si possa richiudere tutto perché qualcuno non si vaccina mi fa venire i brividi. Vaccinarsi non è una libera scelta, ma un dovere civico, una politica di salute pubblica. E tutti sono tenuti a vaccinarsi salvo indicazioni mediche specifiche. Certo, ci si deve arrivare attraverso un’informazione corretta ed un atto di persuasione.

Ma mi chiedo: non è abbastanza persuasivo vedere come, grazie alla vaccinazione, le morti per COVID-19 siano quasi a zero? La gente non va quasi più in terapia intensiva? Non è persuasiva la bellezza delle nostre città di nuovo piene di persone che vanno al cinema, i ristoranti aperti, le scuole e gli esami in presenza, le palestre e le piscine? Tornare a vivere e respirare?
Coraggio, ne siamo quasi fuori. Occorre solo non mollare ora".

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