Ecco le foto del Biellese tappezzato di bandiere della Pace e dell’Ucraina
Iniziativa del Coordinamento delle Sinistre d'Opposizione di Biella e Vercelli (PRC – PCL – PMLI).
Al 25° giorno di aggressione imperialista all'Ucraina da parte dell'esercito del nuovo zar Putin – che sta causando migliaia di morti tra la popolazione ucraina ma sta anche generando una resistenza e determinazione nel cacciare gli invasori russi – a Biella sono sempre di più le bandiere della pace e dell'Ucraina che fanno capolino dai balconi degli appartamenti dei cittadini più consapevoli e convinti che solo l'immediato cessate il fuoco e la convocazione urgente di una conferenza di pace tra Ucraina e Russia siano le uniche strade percorribili.
Contro la guerra in Ucraina
Nel pomeriggio di sabato 19 marzo, come annunciato da un comunicato stampa, il Coordinamento delle Sinistre d'Opposizione di Biella e Vercelli (PRC – PCL – PMLI) ha realizzato un presidio unitario, pacifista e antimilitarista davanti all'Ospedale Sant'Andrea di Vercelli. “Le organizzazioni locali del Partito della Rifondazione Comunista (PRC) presente con la Segretaria della Federazione biellese, compagna Lucietta Bellomo, della Federazione novarese, compagno Daniele Cherubini e compagna Katia e la presenza del Segretario regionale del Piemonte e Valle d’Aosta del PRC, compagno Alberto Deambrogio - si legge in una nota-. Presente il Segretario della sezione vercellese del Partito Comunista dei Lavoratori (PCL), compagno Lorenzo Mortara con il rappresentante della sezione di Biella del PCL, compagno Federico. Infine il compagno Gabriele Urban, Responsabile dell’Organizzazione di Biella del PMLI”.
Lo scempio
“A chi sostiene - si legge ancora - che non possiamo stare a guardare lo scempio che si consuma in Ucraina e non possiamo essere equidistanti, con uno spirito bellicista che ricorda quello degli interventisti nella Prima guerra mondiale, possiamo rispondere che la soluzione in ogni caso non è quella di partecipare a escalation militare che porterebbe a una guerra mondiale. Possiamo rispondere che le sanzioni diplomatiche, politiche ed economico-commerciali serie e efficaci funzionano contro l'aggressore anche se forse nell'immediato sembrano meno efficaci di un camion di missili anticarro alla resistenza ucraina”. Guarda la fotogallery: