PERSONAGGIO

È giallo (di un biellese) tra le novelle del Boccaccio

Il professor Giulio Pavignano firma il nuovo romanzo “Dieci giorni alla fine”, la cui soluzione sta dentro il "Decameron". 

È giallo (di un biellese) tra le novelle del Boccaccio
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Il professor Giulio Pavignano firma il nuovo romanzo “Dieci giorni alla fine”, la cui soluzione sta dentro il "Decameron".

Secondo giallo

Il giovane squattrinato Alessandro Mannelli riceve una proposta inattesa e sconvolgente: sposare Ginevra Baldi, nipote ed erede di uno dei più ricchi industriali della città, da poco defunto. Il nonno della ragazza ha, infatti, stabilito nel suo testamento che Ginevra, per entrare in possesso dell’eredità, debba rimanere sposata per almeno due anni. Si tratta dunque di un matrimonio a termine, ma Alessandro accetta di buon grado, essendo prevista una consistente ricompensa.
Le nozze però avranno un risvolto criminoso assolutamente inaspettato: il professor Lapo Manetti, ancora una volta, dovrà mettere a disposizione della polizia le sue competenze letterarie, indispensabili quanto l’acume investigativo della squadra del commissario Ricci, per risolvere un’intricata vicenda in cui la sete di guadagno e i rancori del passato appaiono uniti in maniera inestricabile”.

Il volume

Questa la nuova storia nata dalla penna del professor Giulio Pavignano. L’autore biellese, dopo le fortunate “Terzine di sangue” giallo che nei versi di Dante nasconde il suo rompicapo, torna con un nuovo romanzo, o meglio una nuova indagine e una seconda “Corona” delle tre storiche, il Boccaccio. Titolo? “Dieci giorni alla fine” (Edizioni Forme Libere).

Riferimento non velato al famoso “Decameron”, per questo intreccio letterario che si snoda attraverso l’interpretazione, racconta il professor Pavignano, di dieci delle cento novelle contenute nell’opera più celebre di messer Giovanni. Da quella di Federigo degli Alberighi a Nastagio degli Onesti, passando per altre meno note, ma calzanti da un punto di vista tematico. Tutto verte, infatti, sull’apporto alle indagini e alla loro chiusura.

Lapo e la sua cultura, con l’acume che solo la letteratura sviluppa, tornano così in un nuovo caso, ma non si tratta di un seguito; dunque, i due romanzi possono essere letti senza obbligo di continuità. Info: www.forme-libere.it.

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