Domenica apre la pesca alla trota nelle acque di pregio dopo due mesi di stop
Una decisione che sorprende: nonostante le previste precipitazioni i torrenti sono quasi in secca per la grave siccità.
Domenica apre la pesca nelle acque di pregio, salmonicole, dopo due mesi di chiusura soprattutto per colpa della grave siccità che ha ridotto i torrenti biellesi, di norma ricchi d’acqua, quasi a dei rigagnoli. Lo ha deciso ieri la Provincia di Biella. L’apertura era slittata sino a dopodomani, domenica 24 aprile, quando i pescatori sfideranno il previsto maltempo e si daranno appuntamento lungo i torrenti.
Decisione che sorprende
La decisione di aprire lo stesso la pesca nelle acque di montagna, se ha fatto felici alcuni pescatori, ne ha amareggiati altri in quanto, rispetto agli altri due appuntamenti in cui si era deciso di non consentire la pesca per colpa della grave siccità (fine febbraio e fine marzo), la situazione dei livelli dell’acqua nei corsi d’acqua non è certo migliorata. Anzi, siamo di fronte alla peggiore siccità degli ultimi decenni anche se in questi giorni, grazie alle precipitazioni in corso, la situazione non potrà che migliorare.
Intanto via alle semine
Buone notizie giungono intanto anche per il discorso semine, bloccate da almeno tre anni per colpa di una legge europea che ha messo dei pesanti paletti all’immissione di pesci non autoctoni, alcuni dei quali considerati impropriamente tali. Sono infatti in vigore le disposizioni in deroga del presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo - in base alle risultanze di uno studio di un ittiologo di livello nazionale del calibro di Pier Paolo Gibertoni - che consentono di nuovo l’immissione, oltre che delle trote marmorate, anche delle trote fario di un particolare ceppo mediterraneo nonché delle iridee che fino allo stop europeo venivano utilizzate per le gare nei torrenti e per le semine “pronto pesca”. Dopotutto, per quanto riguarda le trote fario, esistono testi addirittura del 1500 nei quali si parla dei «pesci con i puntini rossi» nei torrenti di alta montagna. Le marmorate, di contro, sono trote che potrebbero popolare molto bene le grandi lame del fondovalle e non i torrenti alpini.
Incubatoi con milioni di avannotti
E’ notizia di questi giorni che tutti gli incubatorio che fanno capo alla Fipsas (Federazione pesca sportiva e attività subacquee) del presidente Paolo Micheletti, sarebbero pronti a rilasciare lungo i corsi d’acqua di alta montagna, migliaia e migliaia di avannotti di trote fario mediterranee e di marmorate. Si parla degli incubatoi di Sordevolo, di Trivero e di Camandona.