Cibo sintetico

Delusione in Consiglio per il mancato divieto degli alimenti sintetici

Il vice sindaco di Salussola ha espresso tutto il suo rammarico per la quantità di astenuti in merito alla questione del cibo sintetico.

Delusione in Consiglio per il mancato divieto degli alimenti sintetici
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Grande delusione in Consiglio Comunale per il mancato divieto degli alimenti sintetici. Questo ciò che è successo martedì a Salussola ed è stato poi denunciato dal vicesindaco Valter Pozzo. Una vicenda molto simile, per tematica, a quanto accaduto lunedì a Biella. "Con delusione e rammarico - commenta Pozzo - ho osservato il Consiglio Comunale di Salussola non esprimersi in modo unanime a sostegno al disegno di legge in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici, infatti, solo il gruppo maggioranza e il consigliere Guerrini di minoranza ha votato in modo favorevole, mentre gli altri componenti del gruppo di minoranza Magnone e Lacchia si sono astenuti".

Gran parte dell'Italia ha già detto "no"

"L’iniziativa - prosegue Pozzo - risponde alle richieste di Coldiretti, di cui Guerrini è Presidente di Biella e Vercelli, nonché membro del gruppo di minoranza, sostenuta da circa un milione di firme di cittadini italiani, inoltre, gran parte delle Regioni e Comuni italiani hanno già deliberato in modo unanime a favore. Continua a essere a rischio la cultura alimentare Nazionale e l’intera filiera del cibo Made in Italy, con conseguenze disastrose all’economia alimentare delle nostre imprese agricole e a tutela della salute dei cittadini italiani. Una decisione tempestiva, anche perché il rischio che tali alimenti vengono presto diffusi in Europa è cresciuto dopo l’autorizzazione al consumo umano ai filetti di pollo creati in laboratorio".

Dispiacere per la minoranza

"Pertanto - conclude il vicesindaco - spiace che parte del gruppo di minoranza non si sia espresso in modo unanime, sarebbe stato un bel segnale in questa importante battaglia, per i nostri allevatori, per la nostra tradizione enogastronomica, per la sicurezza dei cittadini e, in ultimo, per il turismo e l’export che si basano anche su ricettari regionali. Sarebbe opportuno, che almeno i rappresentanti dei cittadini votassero considerando quali sono le azioni che aiutano l’Italia, con le sue imprese, e quali no".

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