Dal Biellese al Perù: un'altra missione per Andrea Di Paolo
Domani, domenica 15 dicembre, alle 10.30 alla Speranza, per la comunità di Gifflenga ci sarà la messa di espedita volta a formulargli i migliori auguri per la sua missione.
Domani, domenica 15 dicembre, alle 10.30 alla Speranza, per la comunità di Gifflenga ci sarà la messa di espedita volta a formulargli i migliori auguri per la sua missione.
La storia
Andrea Di Paolo, uno dei ragazzi della comunità giovanile di Gifflenga, sta per ripartire per il Perù in missione, dov’era già stato, per diversi mesi.
Sabato 30 novembre scorso, la comunità della parrocchia di Gesù Nostra Speranza, a cui appartiene, l’ha salutato con una cena, svoltasi nel sotto-chiesa, che aveva anche lo scopo di raccogliere dei soldi per la sua missione.
Invece, domani - domenica 15 dicembre - alle 10,30, sempre alla Speranza, ci sarà la messa di espedita, per formulargli i migliori auguri per la sua missione e per ringraziarlo per la sua grande generosità.
Alla comunità aperta di ‘’Casa Giff’’, sorta sei mesi or sono, a Gifflenga, nei locali della parrocchia, per un servizio ai giovani e ai ragazzi , della quale fa parte il giovane, rimarranno sempre in tre in quanto, quando partirà Andrea Di Paolo, oltre a Riccardo Montanaro e Denise Polidini, si aggiungerà Clarissa Filippazzo. Il giovane era già stato, in Perù per oltre sei mesi, nella primavera/estate del 2022, sempre nell’ambito della O.M.G. (Operazione Mato Grosso).
«Ripartirò per il Perù: è stata una scelta difficile e non poco ragionata, ma ne sono molto contento! Tornerò nella missione di Totora, nel sud del Perù. Sin da quando sono tornato in Italia, portavo nel cuore il desiderio di tornare in missione, sentito fortemente la mancanza di quel tipo di vita, dedicata agli altri 24 ore su 24 - commenta il giovane -. Sono veramente felice di avere, di nuovo, la possibilità di mettere a disposizione tutto il mio tempo per i più poveri. Lascio qua gli amici, i ragazzi dell’oratorio e la famiglia, ma mi sto sentendo voluto bene e accompagnato, da ognuno a modo suo, e questo mi fa provare meno fatica nel salutare. Riparto contento di ciò che ho vissuto in questo tempo, qui in Italia, tra i ragazzi e molte attività per loro e per i poveri, sicuro di continuare a trovare occasioni di spendermi per loro!».
Il parroco don Alberto Boschetto, ovviamente, entusiasta nel constatare le scelte fatte, in tutti questi anni, da diversi giovani della sua parrocchia, si è così espresso:
«Dobbiamo allargare il fronte della solidarietà internazionale parrocchiale. Queste partenze sono segni molto belli di vivacità evangelica dei gruppi giovanili della parrocchia. A noi il dovere di sostenere la generosità di questi giovani, non solo con la preghiera, ma anche con l’aiuto concreto e un frequente scambio d’informazione, attraverso cui conosciamo, più da vicino, la realtà di quelle popolazioni così povere e bisognose di aiuto».
Franco Graziola