Da Oropa a Santiago in solitaria: l'impresa di un pralunghese
Per Claudio Bisoglio 2.300 chilometri a piedi in tre mesi. Il vessillo della Croce Rossa depositato sulla tomba di San Giacomo.
Per Claudio Bisoglio 2.300 chilometri a piedi in tre mesi. Il vessillo della Croce Rossa depositato sulla tomba di San Giacomo.
La storia
Il sociologo Paolo Crepet afferma che “Tutto ciò che è comodo è stupido. Confrontarsi con se stesso e il mondo è difficile, ma strategico”. Il pralunghese Claudio Bisoglio ha seguito alla lettera questo saggio ammonimento e il 17 luglio scorso ha scelto di vivere, almeno una volta nella vita, un’esperienza straordinaria di natura sensoriale e fisica: è partito da Oropa e, dopo tre mesi e 2.300 chilometri, ha raggiunto Santiago di Compostela.
S’è fatto pellegrino ed insieme turista lungo sentieri montani e campestri, scoprendo paesaggi caratteristici, bellezze artistiche di città e villaggi, pur tra non poche sofferenze: durante l’intero cammino è stato tormentato da una dolorosa piaga ad un piede, ma gli è stato di grande sollievo e conforto, lui volontario, avere con sé il vessillo affidatogli dal Comitato della Croce Rossa biellese, patrocinatrice dell’iniziativa.
Ed è con viva soddisfazione che Claudio è riuscito a depositare lo stendardo sulla tomba di San Giacomo nella bellissima cattedrale e da domani, per completare il cammino devozionale, raggiungerà i celebri luoghi di Finisterre e Muxia. Nei prossimi giorni famigliari e amici incontreranno a Compostela il loro “Biso” per riportarlo a casa, dove troverà i meritati apprezzamenti e gli applausi più calorosi da parte dei suoi tanti ammiratori.
Un’impresa straordinaria che Bisoglio ha voluto dedicare a se stesso come sfida di resistenza dopo le tante gare e maratone a cui ha partecipato, estendendo un ricordo particolare al defunto padre Piero e rivolgendo un pensiero di grande riconoscenza alla madre, alla moglie e ai due figli per il prezioso sostegno da essi ricevuto in questi mesi di lontananza.
Giuseppe Gilardino