Cossato: shopper e podcast, un botta e risposta Barbierato-Borin
Interrogazione Pd dopo l'iniziativa commercio.
Interrogazione Pd dopo l'iniziativa commercio.
Il botta e risposta
Il consigliere comunale del Pd Marco Barbierato ha presentato una interrogazione al sindaco e alla giunta sul progetto delle "shopper che parlano", avviato da Cossatoshop e dal Comune, il 1° aprile scorso, nell’ambito del Duc (Distretto urbano del commercio) del Comune di Cossato, e finanziato, per la massima parte, dalla Regione ed il resto dal Comune. Sulle borse parlanti il gruppo PD vuole, infatti, approfondire la vicenda dei podcast e degli shopper parlanti, chiedendo quanto segue: -se esiste una presentazione ufficiale del progetto e un piano di monitoraggio dei risultati attesi dall’iniziativa agli shopper e al podcast "La voce di Cossato"; -quali sia il target di riferimento individuato; -quali siano gli obiettivi verificabili e valutabili che, oggettivamente, si intende raggiungere, sia dal punto di vista del marketing, che dal ritorno commerciale per le attività del distretto; -se sia previsto, nei prossimi mesi, un monitoraggio dei dati che ogni podcaster (creatore/gestore di podcast) è in grado di verificare, nella piattaforma, come ad esempio, prevede Spotify (per citare la più famosa), ovvero: numero di riproduzioni/download totali; riproduzioni/download per episodi, natura e composizione dell’audience secondo il mezzo utilizzati (smartphone o altro) negli ultimi 7 giorni, numero degli iscritti al canale del podcast, performance del podcast e degli episodi, geolocalizzazione degli ascolti/iscritti, età e genere degli ascoltatori/iscritti, età e genere e ogni altro dato a cui la piattaforma concede di accedere, liberamente, al podcast. Infine, Marco Barbierato chiede di poter avere accesso ai dati richiesti riguardo al monitoraggio, con cadenza perlomeno trimestrale.
L’assessore alle attività economiche Sonia Borin precisa: «Il consigliere del Pd non ha capito: l’obiettivo del progetto, così come richiesto dalla Regione, che ha pubblicato il bando, è quello di diffondere la cultura del distretto urbano del commercio, che è quello di far conoscere alla gente che cos’è il distretto e quali opportunità si possono trarre da questa realtà territoriale. Infatti, la finalità non è quella di far aumentare le vendite dei negozi, ma di sviluppare una nuova modalità di intendere il cuore della città e le sue attività commerciali. In pratica, questa è nient’altro che l’evoluzione del centro commerciale naturale. Per produrre le 1.500 borse parlanti, abbiamo speso, finora, 15 mila euro, a fronte dei17 mila finanziati per l’80% dalla Regione, importo speso per lo studio grafico che ha realizzato le shopper, per progettare il piano editoriale che riguarda i podcast, cioè i 12 episodi, la loro registrazione, il brevetto e il caricamento sulla piattaforma Spotify. Pertanto il costo di ogni borsa è di dieci euro, che , suddivisi per un anno della durata del progetto, comporta che ciascun episodio costi circa un euro». Poi l’assessore Sonia Borin fa ancora rilevare: «Inoltre, la Regione ha chiesto che fosse prioritaria la digitalizzazione e l’idea del QR-Code è stata valutata molto positivamente. E a chi dice che gli anziani non sono capaci, rispondo che può essere l’occasione per condividere, con i loro nipoti, l’ascolto del podcast. Ci siamo classificati al 7° posto su 77 progetti e la manager del nostro distretto, Paola Fini, è stata chiamata a Torino per spiegare agli altri distretti l’idea delle shopper parlanti, considerata innovativa dal punto di vista della promozione del territorio, non solo dalla nostra Regione, ma anche dalla Basilicata. Paola Fini è stata, in questi giorni, nuovamente contattata dalla Regione per un ulteriore approfondimento del nostro progetto, che è stato condiviso, passo dopo passo, anche da Ascom, Confesercenti e con i nostri commercianti».
F.G.