Cossato: Castellin e Tognetti, nozze d’oro in festa
La coppia si racconta da quel "sì" del 26 maggio 1973, nella chiesa matrice di Masserano.
La coppia si racconta da quel "sì" del 26 maggio 1973, nella chiesa matrice di Masserano.
La storia
Domenica scorsa, i coniugi cossatesi Maria Teresa Tognetti e Umberto Castellin, sono stati festeggiati, con grande affetto, dalla figlia Sabrina e dalla nipote Alessia, in occasione delle loro ‘’Nozze d’oro’’, con un pranzo signorile che si è tenuto al ristorante ‘’Civetta’’ di Biella Piazzo. Si erano, infatti, sposati il 26 maggio 1973, nella chiesa matrice di Masserano, dal parroco di allora don Bracco, cui era seguito un riuscito pranzo nuziale. Lei aveva solo 17 anni ed il marito 22 anni e mezzo. Lo sposo, nativo di Mosso, ha sempre abitato nella vallata e ha lavorato come assistente di filatura, mentre la moglie, nata a Gattinara, era stata operaia tessile ed ha sempre vissuto a Masserano, alla frazione Cacciano.
Maria Teresa ci confida:
«Ci eravamo conosciuti un pomeriggio d’autunno del 1969 alla discoteca ‘’Carceri’’ di Crocemosso, e, per me, fu un vero e proprio colpo di fulmine!».
Suo marito, visibilmente contento, afferma:
«Invece, per me, le cose sono maturate più lentamente: ci siamo rivisti più volte, alla discoteca ‘’La Sportiva’’ (l’ex Caravel, ndr.) di Cossato e, solo qualche mese dopo, incominciò la nostra relazione».
Sorpresi e divertiti per il nostro interesse, Maria Teresa ci dice:
«Il nostro viaggio di nozze fu a Broni, nel pavese, e poi a Lusiana, nel vicentino, ospiti di zii di mio marito. Oggigiorno, non sembra vero, sentire raccontare queste cose!».
Umberto, quindi, ci confida:
«Sono sempre stato un grande appassionato di aerei e socio di aereonautica, appassionato lettore di libri sulla storia del Biellese, e di Cossato e di Masserano, in particolare. Mi sono sempre dedicato anche all’enigmistica e, ai miei tempi, non essendoci ancora internet, trascorrevo delle ore a cercare le parole giuste, consultando le enciclopedie per risolvere i cruciverba. Ancora adesso, cammino molto a piedi e vado anche in bicicletta, compiendo delle gite fuoriporta».
Sua moglie, sorride, mentre ascolta il marito, e confessa:
«Io sono molto più pigra di lui, prediligo il divano e la Tv e sono amante dei ricami fatti a ‘’punto croce’’. Ne ho due che sono veramente meravigliosi: uno di Papa Vojtyla e l’altro con due stupendi angeli. Però, i miei soggetti preferiti sono i fiori».
Franco Graziola