Città Studi "sfratta" Telebiella
La denuncia dello sceneggiatore Gastaldi, l’amarezza di Sacchi. Il presidente Rondi: "Nessuna ostilità, vogliamo valorizzare quel materiale al Mulab"
Una doccia fredda per Peppo Sacchi, che ancora piange la scomparsa ad aprile di Ivana Ramella, la sua musa. Loro, i volti arcinoti della storia della comunicazione e della tv a Biella e - per la cronaca - in Italia. "Non vivo più, sono amareggiato e angosciato non so nemmeno come mettere in ordine pensieri e cose da quando mia figlia, che non ne sa niente ed ha la sua vita, è stata invitata a presentarsi nei nostri uffici di Città Studi e a sloggiare tutta la nostra roba, studi televisivi completi e sala di montaggio per non parlare di bobine, cassette, archivio storico". Peppo Sacchi, 90 anni - verso i 91 - è a pezzi. Non ha ancora metabolizzato il lutto per la dipartita dell’amata moglie che gli cade sul capo questa tegola.
Telebiella "sfrattata" da Città Studi
Sono il presidente di Città Studi da ottobre scorso Ermanno Rondi, già leader storico dell’Unione Industriale Biellese, e il suo vice Cristiano Gatti, presidente di Confartigianato ed espressione diretta dell’azionista - la Fondazione Crb di cui è vicepresidente - a metterci la faccia con la figlia di Peppo, Annalisa Sacchi. Lo conferma Rondi: "Sì, con tatto l’abbiamo chiamata e informata due mesi fa, poi un mese fa, poi la settimana scorsa abbiamo fatto un sopralluogo ai locali, un seminterrato utilizzato a deposito non più adatto per quell’attività". E le cose sono ferme a quella “visita”, mentre Città Studi ha chiuso per ferie e riprenderà l’attività il 26 agosto.
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