il caso

Cervo distrutto, 10 anni per farlo rivivere

Ci vorranno almeno dieci anni prima che il Cervo possa riprendere a vivere dopo il disastro provocato dall’alluvione del 2 e 3 ottobre dello scorso anno

Cervo distrutto, 10 anni per farlo rivivere
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Cervo distrutto, 10 anni per farlo rivivere

Ci vorranno almeno dieci anni prima che il Cervo possa riprendere a vivere dopo il disastro provocato dall’alluvione del 2 e 3 ottobre dello scorso anno. E’ il responso, tragico, di uno dei maggiori conoscitori dei torrenti biellesi che già si è occupato negli ultimi anni di organizzare il piano ittico per conto della Provincia di Biella (l’ultimo è stato chiuso all’inizio del 2020), Pierpaolo Gibertoni, veterinario ittiologo proveniente dalla provincia di Reggio Emilia.

Un disastro

Negli anni, Gibertoni ha effettuato decine di campionamenti e sopralluoghi al punto da conoscere più di qualsiasi altra persona la maggior parte dei corsi d’acqua della nostra provincia. «Il versante più colpito dalla bomba d’acqua di ottobre è quello orientale, verso il Sesia - spiega l’esperto -. Il torrente che ha pagato le conseguenze peggiori è stato senz’altro il Cervo che ha cambiato letteralmente fisionomia. Ma anche il Sessera e lo Strona ne sono usciti parecchio acciaccati. Meno problemi si sono registrati nell’Oropa e soprattutto nell’Elvo dove non si è verificata una trasformazione del tratto e dove c’è stata una migrazione verso valle degli esemplari di trote più grossi. Mezza provincia risulta comunque devastata dall’alluvione. Quando il livello dell’acqua comincerà a calare quest’estate, parecchi tratti rimarranno in secca, aggravando senz’altro la situazione. Saranno necessarie parecchie piene per ripristinare appieno gli ambienti. Per il Cervo, ci vorranno almeno dieci anni prima che possa riprendere un minimo di connotati e prima che l’alveo, ora mutato e instabile, trovi nuovamente un assetto stabile. Gli esemplari di trote presenti fino all’anno scorso, sono stati decimati. Le semine lungo il tratto principale non potranno essere fatte per anni in quanto il torrente ha perso il minimo di requisiti necessari ad ospitare esemplari di trote. per fortuna potranno proseguire i ripopolamenti lungo i torrenti laterali...».

V.Ca.

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