La spedizione

Cavalli, Sella & Co. "K2 arriviamo. Pronti alla sfida dopo 70 anni"

I biellesi sulla seconda vetta del mondo. È il Cai della sezione di Biella a organizzare la spedizione alpinistica.

Cavalli, Sella & Co. "K2 arriviamo. Pronti alla sfida dopo 70 anni"
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Raggiungeranno senza ossigeno la cima della seconda vetta della Terra, il K2, con i suoi 8 611 metri di altitudine, nel 70° della grande conquista italiana con Lacedelli e Compagnoni nel luglio 1954. E giovedì pomeriggio hanno raccontato al Circolo Sociale - in un evento del Cai e di uno degli sponsor, Allianz Bank Financial Advisors - i dettagli di una spedizione tutta “Made in Biella” che partirà domenica 9 giugno, mentre in Italia si sta giocando la partita elettorale per Europa, Regione e Comune di Biella, per rientrare 70 giorni dopo, sabato 17 agosto.

Spedizione biellese sul K2

In prima fila Gianluca Cavalli, arrampicatore principe biellese, abbronzato e in perfetta forma, con Tommaso Lamantia, entrambi accademici Caai, e Matteo Sella, uno dei figli del Ceo Sella Pietro, della stirpe dei banchieri, pronipote di Quintino, il fondatore del Club alpino, tutti reduci la mattina da un allenamento per i comuni mortali fuori da ogni regola: la salita del Breithorn, oltre i 4mila, da Cervinia e ritorno: 2mila metri di dislivello in quattro ore. Pimpanti, hanno raccontato la preparazione necessaria per affrontare il K2, una delle cime più difficili situata nella subcatena del Karakorum, al confine tra il Pakistan e la Provincia autonoma tagica di Tashkurgan di Xinjiang, Cina.

E’ il Cai della sezione di Biella ad organizzare la spedizione alpinistica

Capo spedizione proprio Cavalli, accompagnato dal giovane Sella, membro dell’Eagle team (team Cai, una selezione dei 25 migliori giovani alpinisti italiani), dal medico biellese che lavora in Inghilterra Donatella Barbera, dal varesino Lamantia. Non solo: nella squadra c’è anche Caesar Rosales, alpinista peruviano formato dal biellese Enrico Rosso nell’ambito del progetto Mato Grosso. C’è poi un aggregato, Dario Renieri di Valdagno. Gli alpinisti raggiungeranno Islamabad in Pakistan in aereo via Riad, poi il ghiacciaio del Baltoro in jeep. Da qui in avanti la spedizione si muoverà a piedi: 70 chilometri di ghiaccio e, in quattro-cinque giorni, si salirà oltre i 5mila metri dove verrà fissato il primo dei numerosi campi.

"La strategia di acclimatamento - ha raccontato Cavalli - è fondamentale, servono tempo e adattamento". Il gruppo avrà come primo obiettivo, anche con lo scopo di provare la tenuta fisica, l’ascensione al Broad Peak, montagna del massiccio del Gasherbrum, la dodicesima più alta della Terra, anch’esso sopra gli 8mila, 8047 metri per la precisione. "E’ qui che sperimenteremo la nostra capacità di adattamento e di acclimatamento", ha aggiunto Lamantia. "Sarà infatti - ha spiegato Manuela Piana, vicepresidente Cai Biella - una spedizione in stile alpino, nel solco della tradizione di Guido Machetto. E stare a 8mila metri senza l’impiego di ossigeno non è cosa che si può fare dall’oggi al domani".

Servizio completo con approfondimenti in edicola oggi, lunedì 15 aprile, su Eco di Biella.

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