Cardiopatia ischemica: sintomi, rischi e diagnosi precoce – Il ruolo di Habilita I Cedri

In ambito cardiologico la patologia più frequente in assoluto è la cardiopatia ischemica che si può manifestare con degli episodi di dolore precordiale transitorio (angina pectoris), fino ad arrivare ad avere un infarto del miocardio. Alla base della cardiopatia ischemica vi è una patologia dell’albero coronarico, ovvero delle arterie che portano il sangue e dunque il nutrimento al muscolo cardiaco; si stima che in Italia vi siano oggi circa 1.500.000 persone affette da cardiopatia ischemica. Per dare una risposta concreta ad una domanda crescente da parte del territorio Habilita I Cedri, la casa di Cura di Fara Novarese (NO) ha ampliato il servizio di Cardiologia ambulatoriale con l’arrivo di nuovi professionisti. Il Dr. Antonello Perucca già da alcuni mesi è presente nel presidio piemontese e a lui abbiamo chiesto qualche informazione in merito a questa patologia.
«L'infarto può essere anche la prima manifestazione della cardiopatia ischemica in una persona che prima era asintomatica e non supponeva di avere un problema al cuore. Però ci sono dei fattori di rischio che bisogna considerare come il fumo, l'ipertensione arteriosa, il diabete mellito, l'ipercolesterolemia, il sesso (i maschi sono più a rischio rispetto alle femmine), la familiarità: la presenza di uno o più di questi fattori di rischio espone quel soggetto ad avere un rischio maggiore di sviluppare una patologia coronarica e quindi di possibili infarti miocardici. Avere 3 o 4 di questi fattori di rischio aumenta in maniera esponenziale la possibilità che si possa presentare la cardiopatia ischemica; in questi casi sottoporsi a qualche esame preventivo può rivelarsi una scelta vincente, estremamente utile».

Visita specialistica abbinata a esami diagnostici possono quindi fare la differenza?
«Esatto. Qui nell’ambulatorio di cardiologia in Habilita I Cedri è possibile fare tutti gli esami di primo e secondo livello non invasivi. Partiamo dal più semplice, l'elettrocardiogramma, solitamente correlato con una visita cardiologica (fare solo l’esame o solo la visita ha poco senso); c’è poi la prova da sforzo, che viene svolta sul cicloergometro, cioè sulla cyclette. Questo è il primo esame in assoluto di screening che viene fatto sia a pazienti asintomatici, sia a pazienti che hanno un anamnesi positiva, perché la modifica dell'elettrocardiogramma sotto sforzo è il primo segnale di ischemia miocardica anche in pazienti che magari non hanno mai presentato sintomi».
Quali altri esami sono disponibili nell’ambulatorio di Cardiologia in Habilita I Cedri?
«Altro esame importante è l’ecocardiogramma, l'ecografia del cuore, perché permette di valutare la funzionalità del muscolo cardiaco, se ci sono stati episodi di infarto, e se le pareti del cuore si muovono più o meno bene perché sofferenti a causa dell'ischemia. C’è poi l'holter cardiaco: è sostanzialmente un registratore che si indossa per 24 ore e registra il ritmo cardiaco con la possibilità di evidenziare eventuali aritmie, che possono essere anche asintomatiche in un paziente».
Ci sono sintomi che possono rappresentare dei campanelli d’allarme importanti e per i quali sarebbe necessario sottoporsi a qualche accertamento?
«La comparsa stessa di un qualunque sintomo che 20 giorni prima non c'era rappresenta il primo campanello d’allarme da prendere in considerazione. I sintomi cardiologici più frequenti e che consiglio di non sottovalutare, sia per la cardiopatia ischemica ma per qualunque altra cardiopatia, sono il dolore toracico anteriore, soprattutto se intermittente, se compare sotto sforzo; la mancanza di respiro, definita anche dispnea, che inizia a comparire durante uno sforzo, e poi, quando peggiora, può comparire anche a riposo o nelle ore notturne, soprattutto quando il pazienza è sdraiato. Faccio un esempio: un paziente che 15 giorni prima saliva una rampa di scale senza alcun problema e ora manifesta una mancanza di respiro quando arriva in cima deve essere un sintomo da non sottovalutare».
Altri sintomi da considerare come potenzialmente pericolosi?
«È molto importante il rilievo soggettivo dei disturbi del ritmo cardiaco, cioè il fatto che il battito del cuore venga percepito dalla persona perché provoca un disturbo: può essere troppo accelerato, oppure ogni tanto può saltare dei colpi. Infine direi che un altro sintomo da considerare potenzialmente indicativo è la presenza di episodi di lipotimia che possono arrivare fino alla sincope, che è una breve perdita dello stato di coscienza, soprattutto quando si tratta di un episodio improvviso che si manifesta senza essere preceduto da altri sintomi premonitori (es. dolore epigastrico, vomito, malessere generale, capogiri)».