Canile di Cossato pieno, è allarme abbandoni
Dopo un periodo felice fatto di adozioni e restituzioni, la seconda metà del 2021 è iniziata con dati allarmanti.
Il canile intercomunale di Cossato, gestito dall’associazione Aspa, è tornato ad essere pieno. Dopo un periodo felice fatto di adozioni e recupero di cani restituiti ai legittimi proprietari, la seconda metà del 2021 è iniziata con dati allarmanti sugli abbandoni.
I dati
Dai 29 cani presenti nei box al mese di giugno, si è arrivati a quota 56 a metà agosto. E la capienza massima del canile è di 60 posti. Inoltre, dei 27 ingressi avvenuti negli ultimi mesi presso la struttura, vi sono anche 13 cuccioli oltre ad altri 7 piccoli nati una decina di giorni fa a seguito del recupero della madre Anita, trovata lungo le strade nei pressi della città. Numeri preoccupanti per i volontari e per l’assessore con delega alla Tutela degli Animali del Comune di Biella, Gabriella Bessone, che nei giorni scorsi ha lanciato un appello per favorire le adozioni, ricordando che il cane è un essere vivente che richiede impegno ma che sa ricambiare con affetto, svago e amore.
Il lockdown
Dunque si tratta di un fenomeno transitorio legato alla pandemia? Per la vice presidente di Aspa, Simona Vialardi, i mesi estivi significano un incremento dei ritrovamenti e una riduzione delle adozioni, ma ciò che lascia perplessi quest’anno è l'età dei cani recuperati tra giugno e agosto. Molti, infatti, sono giovani tra i 16 e i 18 mesi, una media decisamente più bassa rispetto al solito. A causare questi numeri ci sarebbe la pandemia e il lockdown dello scorso anno, periodo nel quale molte persone hanno deciso di adottare un cane dalla tenera età a causa dell'isolamento sociale e anche solo con cui passeggiare.
A giugno molte famiglie sono tornate alle vite di un tempo e hanno scoperto di non riuscire più a prendersene cura. E il trend è confermato da Enpa (ente protezione animali) a livello nazionale. L’unica speranza è che da settembre si torni ad un aumento di adozioni, come negli anni passati.
Microchip
Un altro grande problema è legato all’assenza di microchip, strumento obbligatorio per legge che consente di riconoscere il proprietario del cane in caso di smarrimento. Nel Biellese sono tanti i cani pastori utilizzati per gli allevamenti ad esserne privi. Ma la questione riguarda anche i cosiddetti quattro zampe “da appartamento”. Una mancanza di sensibilità che tocca diverse tipologie di situazioni come spiega il presidente Aspa, Gianluigi Selvaggio: «Ogni settimana stanno arrivando cani nella struttura - afferma - dopo il lockdown sono aumentati in modo esponenziale gli abbandoni, abbiamo trovato dei cani anche nei cassonetti in alcuni paesi. Il nostro appello è di vigilare il più possibile, microchippare il proprio amico a quattro zampe come prescrive la legge e prendersene cura tra le mura domestiche. Dobbiamo invertire la tendenza perché la situazione è già molto difficile e rischia di andare fuori controllo nonostante il grande impegno di Aspa e dei suoi volontari».
Lorenzo Lucon