Candelo, tornato alla luce un testo dell'anno Mille
Sono frammenti di epistolario trovati con un antifonario nell’Archivio di Candelo. Fanno parte di una rilegatura. Saranno esposti in una mostra
Un ritrovamento eccezionale per Candelo, che si somma al patrimonio dei documenti storici biellesi e che, per il paese, rappresenta la scoperta dei testi più antichi lì conservati. Si tratta del ritrovamento che il sindaco, Paolo Gelone, annuncia parlando di un “piccolo tesoro” all’ombra del Ricetto.
La scoperta
«Sono felice di rendere tutti partecipi della scoperta di un piccolo tesoro a Candelo, un’altra perla culturale per la nostra comunità, un doppio ritrovamento speciale con due pezzi di storia che riemergono dagli archivi comunali - annuncia Gelone - Un antico “spartito” (antifonario), databile tra la seconda metà del XIII secolo - prima metà del XIV secolo e, ancor più antico, un frammento di epistolario databile intorno all’anno Mille. Una scoperta occorsa sfogliando un documento del nostro Archivio Storico Comunale di Candelo».
Entrambi i documenti antichi fanno parte, infatti, della copertina e della rilegatura della copia degli statuti comunali di Candelo. Una pratica assai diffusa un tempo, quella del “riuso” dei testi, magari “superati”. «Il ritrovamento è frutto del lavoro dei nostri uffici, che ringrazio e con cui lavoreremo per tutelare e valorizzare anche questo patrimonio - aggiunge il sindaco - Ringrazio anche Fondazione Tesoro del Duomo Vercelli, l'Archivio Capitolare e il dottor Gionata Brusa, musicologo ed esperto di notazione antica, che ci hanno supportato nelle prime analisi dei documenti». Questo perché, al di là della datazione - certo molto antica, ma comune ad altri testi biellesi o piemontesi - sarà interessante per gli esperti concentrarsi sul contenuto e capirne (se possibile) la storia, compresa la provenienza dei documenti.
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