Candelo: il consiglio si accende su piante e “verde selvaggio”
Non passa la mozione di Candelo per Tutti sostenuta da Candelo Città Possibile. Belossi: «Sindaco intervenga per Santa Croce».
Non passa la mozione di Candelo per Tutti sostenuta da Candelo Città Possibile. Belossi: «Sindaco intervenga per Santa Croce».
Cos'è successo
In sede di consiglio comunale, martedì sera a Candelo, ha tenuto banco una doppia questione “verde”. Da una parte, si è discusso sulla mozione presentata da “Candelo per Tutti” supportata dall’altro gruppo di minoranza “Candelo Città Possibile”, mozione che proponeva di ampliare il numero di alberi da piantare in aree pubbliche comunali (con oggetto la Giornata Mondiale della Terra, che si celebra il 22 aprile e la richiesta di piantare nuovi alberi, uno per ogni nato, nuovo residente 0-18 e per ogni defunto). D’altro canto, sulla situazione in cui versa il verde a Santa Croce, che “Candelo Città Possibile” solleva chiedendo al sindaco un intervento.
La posizione della minoranza
«Come gruppo, abbiamo espresso il nostro voto a favore della mozione di “Candelo per Tutti”, perché riteniamo importante valorizzare l’aspetto ambientale del nostro territorio - fa sapere Renzo Belossi - Rimaniamo sconcertati dal “no” della maggioranza. Analoga vicenda era già successa più di un anno fa, quando come gruppo avevamo proposto di piantare un albero per ogni persona deceduta per Covid».
Questa, invece, la posizione di Elettra Veronese e Sergio Tosin di “Candelo per Tutti”: «La mozione è stata depositata il 15 febbraio, per dare tempo all’amministrazione di portarla in consiglio comunale prima del 22 aprile, ma così non è stato. A deludere non sono tanto le tempistiche, quanto il fatto che è stata respinta con il voto contrario di tutta la maggioranza, eccetto che del consigliere Tartaglino, favorevoli invece le minoranze. A dire dell’assessore all’Ambiente, Candelo non necessita di nuovi alberi e comunque piantarne di nuovi e curane l’attecchimento impegnerebbe troppo i cantonieri. Seguendo il cosiddetto “Piano del Verde”, questa amministrazione ha abbattuto 37 alberi negli ultimi anni, senza rimpiazzarli con essenze analoghe. A Candelo si parla solo di “pericoli della convivenza tra alberi e umani”, mai dei benefici per l’ambiente».
La replica
A replicare ora è l’assessore Gabriella Di Lanzo: «La mozione non è stata accolta non perché siamo “contrari”, ma perché dal 2018 e già con la precedente amministrazione è in essere un piano ambientale del verde studiato con esperti, un piano regolatore potremmo dire, che ha già avuto tre edizioni e il cui censimento viene aggiornato ogni due anni, l’ultima nel 2022. Con questo piano, si sono mantenuti gli alberi monumentali presenti e il verde di piante stradali o parchi in modo sicuro per i cittadini. Ci sono stati degli abbattimenti, ma necessari, e i dati ci dicono che le sommatorie del valore ornamentale e del valore ecologico sono rimaste invariate in due anni. In ogni caso, procederemo anche a delle ripiantumazioni. Va anche detto che l’idea di piantumare una pianta per ogni nato e per ogni decesso è sicuramente un’ipotesi, ma le piante, come ogni essere vivente, hanno bisogno di luoghi adatti. Purtroppo, non abbiamo aree così accessibili alla cura per mille alberi, sempre come vuole la mozione, né personale sufficiente, visto che i nostri due cantonieri si occupano dell’intero territorio più i parchi scolastici, che il Comune ha voluto non appaltare ma curare in prima persona essendo aree importanti e delicate».
Santa Croce
“Candelo Città Possibile” evidenzia l’altro tema, «pur non all’ordine del giorno, riguardo le condizioni indecorese in cui versa l’area a Santa Croce, dove doveva essere eseguito un intervento di edilizia privata convenzionata, solo in parte realizzata». Belossi: «Sappiamo che l’area è privata e la società che doveva realizzare l’ulteriore parte ad oggi non è più attiva, ma vedere un pezzo di Candelo lasciato allo stato brado è vergognoso, visto che anche lì abitano dei cittadini candelesi. Pensiamo che il sindaco, oltre ad affermare giustamente che vanno rispettate le leggi perché l’area è privata, con lo stesso rispetto delle norme debba far sentire la propria voce e chiedere un intervento».
G.B.