Camburzano festeggia i “suoi” Voceversa
Oggi, sabato, per i 20 anni del gruppo vocale a cappella che si ispira ai King’s Singers. «Il regalo più bello? Esibirci con un coro ucraino e uno russo, segno che la guerra è finita».
Oggi, sabato, per i 20 anni del gruppo vocale a cappella che si ispira ai King’s Singers. «Il regalo più bello? Esibirci con un coro ucraino e uno russo, segno che la guerra è finita».
La storia
Il modello di riferimento è quello dei King’s Singers, uno tra i gruppi vocali a cappella più conosciuti a livello mondiale. E il nome scelto esattamente vent’anni fa, Voceversa, rende bene l’idea di quanto la formazione camburzanese volesse e voglia continuare a puntare sulla versatilità della voce per ripercorrere la storia della musica, dal canto Gregoriano fino al Pop.
Sono passati trent’anni da quando Carlo Cavagna, uno dei fondatori, si trasferì da Veglio a Camburzano per fare nuove esperienze in ambito culturale e musicale. «Nel Biellese mancava una proposta fatta di sole voci maschili capace di spaziare a 360 gradi nel vasto repertorio musicale, un po’ sulla scia dei King’s Singers, che avevo imparato a conoscere quando, ancora studente delle superiori, frequentavo il negozio di dischi “Cigna”, in via Italia», spiega Cavagna, di professione elettrotecnico, che l’anno prossimo festeggerà i 40 anni di presenza nel Coro Genzianella - Città di Biella.
Il debutto
«Si trattava di fare un esperimento - spiega -. Era il settembre del 2002 quando ci riunimmo per la prima volta a provare nella sede del Coro Monte Mucrone, a Biella. Eravamo una ventina di persone. Nel giro di un paio di mesi molti abbandonarono, e il progetto definitivo prese forma con 8 voci. In breve tempo riuscimmo a trovare una sede a Camburzano, nell’edificio delle ex scuole elementari dove ancora oggi ci ritroviamo una volta a settimana per le prove. Da allora, grazie agli ottimi rapporti con tutte le amministrazioni che si sono via via succedute, abbiamo sempre partecipato attivamente alla vita del paese». Un paese, Camburzano, che oggi sabato, nella chiesa parrocchiale (ore 21, ingresso libero), ospiterà il concerto dei “suoi” Voceversa per quella che sarà la data d’inizio dei festeggiamenti del ventennale del gruppo.
La formazione
Negli anni la formazione ha subìto qualche cambiamento. Dei fondatori rimangono oggi, oltre a Cavagna (che si occupa delle scelte artistiche ed è l’unico camburzanese della compagine), Alessandro Oliaro (anch’egli basso) e Alberto Servo (baritono/controtenore), tutti attualmente impegnati anche in altri gruppi corali/vocali. Con loro, i cugini Giacomo e Lorenzo Marchesi, rispettivamente baritono/sopranista e tenore, e, da cinque mesi a questa parte, i “nuovi ingressi”, Mattia Gamba (tenore) e Claudia Favaro, prima voce femminile, un contralto basso ma con un’estensione vocale che arriva fino al mezzo soprano.
Il concerto di sabato vedrà inoltre l’inserimento di Alessandro Venturin (baritono), uno dei due componenti de “I Lacci”, insieme con Mattia Gamba. E proprio il duo di chitarre proporrà alcuni brani nel corso della serata, presentata da Patrizia Latini.
Con i King’s Singers
In questi vent’anni il gruppo vocale a cappella Voceversa si è esibito in Italia e all’estero, riscuotendo ovunque grande successo e riuscendo persino a cantare con i suoi idoli, i King’s Singers. «Nel 2005 - ricorda Carlo Cavagna - siamo stati selezionati assieme ad altri otto gruppi vocali provenienti da Germania, Francia, Austria, Ungheria e Slovacchia per partecipare al Master Class per gruppi vocali a cappella organizzato nell’ambito dello Schleswig-Holstein-Musikfestival a Lubecca, in Germania, che ha avuto come docenti d’eccezione i componenti del gruppo vocale inglese, con i quali, a conclusione dell’evento, tutti ci siamo esibiti in concerto (i biellesi avranno modo di lavorare con alcune delle voci dei King’s Singers anche nel 2012 e nel 2015, ndr)».
I festeggiamenti per i 20 anni dei Voceversa proseguiranno poi per buona parte del 2023. «E poiché per il nostro decennale l’amministrazione comunale di Camburzano aveva fatto arrivare addirittura un gruppo vocale maschile dalla Siberia, chissà che per il ventennale non si possano ospitare, insieme, una formazione russa e una ucraina. Sarebbe il regalo più bello, vorrebbe dire - questo l’auspicio - che la guerra è finita».
Lara Bertolazzi