Boom di matrimoni post Covid
Crescita di unioni, dopo il calo legato all’emergenza sanitaria registrata nel 2020.
Un volume di affari nazionale di 65,5 miliardi di euro, per 570mila addetti. Un settore che l’epidemia causata dal Covid-19 ha bloccato con perdite pesantissime di fatturato.
Boom di matrimoni post Covid in città
Parliamo del lavoro dei manager dei matrimoni, che nel 2020 hanno assistito a un calo percentuale di almeno il 47 per cento di lieti eventi (secondo l’Istat, 96.841) e che, più di recente, vedono questa importante industria cominciare a risalire la china, verso i numeri che erano stati del 2019 (184.088 dai dati Istat).
La pandemia
Anche nel Biellese, chiaramente, la pandemia ha travolto chi si occupava di nozze. Ben poco è rimasto dei fasti di alcuni anni fa, quando l’offerta era ricca e variegata e molti tentavano questa strada come nuova opportunità di lavoro. Lo si può notare a partire da una semplice ricerca su internet, per poi scoprire che ben pochi sono i nomi rimasti alla voce “wedding planner” o come alcuni preferiscono essere definiti organizzatori di eventi e, tra questi, anche di matrimoni.
I professionisti del settore
“Eco di Biella” ha parlato con i due professionisti del territorio che ancora operano nel settore, per capire se l’impressione fornita dalle statistiche, ovvero il ritorno ai numeri dell’anno prima del Covid-19, si riflette sulla realtà e quali sono le differenze e la situazione che emerge in questo avvio del 2023.
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