Il caso

Biella: “Bagni pubblici, mantenerli sarebbe un segno di civiltà”

Una lettera sulla messa in vendita della casetta ai Giardini Zumaglini.

Biella: “Bagni pubblici, mantenerli sarebbe un segno di civiltà”
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Riceviamo e pubblichiamo.

Bagni pubblici: la lettera

“Leggo che il Comune ha intenzione di mettere in vendita la casetta dei bagni pubblici dei Giardini Zumaglini. Non so chi potrebbe essere interessato all'acquisto di un immobile del genere da riqualificare, visto che è circondato da antichi e rinomati locali per la ristorazione.

 Mi chiedo: in vista dell'imminente ristrutturazione della Piazza Vittorio Veneto, siamo davvero sicuri che non abbia senso avere a disposizione dei turisti e degli abitanti un bel servizio a pagamento di bagno pubblico essenziale (niente docce per intenderci) per donne, uomini, disabili e magari un bel fasciatoio per cambiare i più piccini? Pannelli per acqua calda e riscaldamento, gestione comunale oppure affidata a cooperativa o, ancora meglio, accordo con le attività private della zona. Non ci sono i soldi? Eppure li si trovano per cose assai meno qualificanti. I bagni pubblici in centro rappresenterebbero un segnale di civiltà.

 Sappiamo davvero solo lasciar decadere e poi dismettere gli edifici della cittadinanza?”.

Lettera firmata

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