Archeologia e lockdown hanno bloccato la Pedemontina, finanziamenti a rischio
L’odissea del collegamento autostradale da Biella continua
Archeologia e lockdown hanno bloccato la Pedemontina
L’odissea del collegamento autostradale da Biella continua. Dopo il fallimento del progetto del peduncolo per Carisio e dopo l’addio di Satap del tratto tra Santhià-Biella-Ghemme, per mancanza di numeri dopo i flussi di traffico rilevati, tutti quanti puntavano almeno sul collegamento Masserano-Ghemme, ma il mancato commissariamento dell’opera rischia di portare a ritardi importanti, che potrebbero anche tradursi nella perdita dei fondi governativi, circa la metà di quelli necessari per realizzare l’opera, circa 80 milioni di euro, se i cantieri non partiranno entro il 31 dicembre del 2022. La Regione, proprio in quest’ottica, ha scritto nei giorni scorsi al Governo per chiedere che l’opera venga commissariata, per accelerare i tempi ed evitare la perdita del finanziamento. Visto che la scadenza è dietro l’angolo e che Anas, la società che ha “ereditato” l’incarico di realizzare l’opera, non ha ancora in mano il progetto esecutivo che dovrebbe poi tradursi nella gara d’appalto per la realizzazione dell’opera. Il motivo? Il contenzioso con il ministero dei beni culturali che ha imposto importanti verifiche tra la provincia di Biella e quella di Vercelli perché sito di interesse archeologico. E proprio questa richiesta del Mibac ora rischia di far saltare l’opera.
Lo stato dell’arte
Con il commissariamento si sarebbero sveltiti i tempi, ma questo non è stato concesso proprio per l’assenza del progetto definitivo dell’opera. Anas ha concordato con il Mibac il piano di indagini preventive sul rischio archeologico. Gli esiti di tali indagini sono indispensabili per il rilascio da parte del Mibac del proprio parere favorevole. Le indagini si svolgono in due fasi: prima fase nelle zone con rischio archeologico elevato presso gli svincoli di Gattinara e Roasio (durata 6 mesi per affidamento ed esecuzione). Seconda fase su tutto il resto del tracciato, con tipologia di indagine da definire in base agli esiti della prima fase. In caso di presenze archeologiche significative il Mibac ha richiesto l’esecuzione di indagini con lavorazioni che al momento sono stimate per un valore di circa 16 milioni di euro. In tal caso dovranno essere trovate le risorse economiche attualmente non previste nel quadro economico di progetto.
Finanziamento a rischio
Come avvenuto per molte altre opere infrastrutturali, il lockdown prolungato della primavera 2020 ha comportato il rallentamento dei lavori: prima della diffusione della pandemia il cronoprogramma prevedeva l’ultimazione del progetto esecutivo e la pubblicazione del bando di gara entro la fine del 2020 e l’individuazione dell’aggiudicatario dei lavori entro la fine del 2021. Ma a fine 2020 si era ancora in attesa, così come oggi, dell’autorizzazione archeologica da parte del Mibac. Tale rallentamento rischia di compromettere il finanziamento dell’opera poiché la clausola vincolante prevede che entro la fine del 2021 siano avviati i cantieri o almeno sia assegnata la gara d’appalto da parte dell’Anas.
Enzo Panelli