Acqua pubblica o privata? Affare del secolo da 1,8 miliardi di euro
Due i contendenti e Corradino in mezzo... Oggi la conferenza dei 26 esponenti di Ato2 a Vercelli
L’Autorità d’ambito avrebbe dovuto decidere già in estate a chi affidare la gestione unica del servizio idrico integrato per i prossimi 30 anni (2024-2053): un affare che vale tra 1,6 e 1,8 miliardi di Euro, più una parte correlata legata agli investimenti stimata in circa 900 milioni di Euro. Un affare gigantesco da definire entro il 31 dicembre, cioè entro 10 giorni, come previsto dalla legge Madia che nell’ambito del famoso desiderio di razionalizzare le partecipate ha imposto la regola un gestore per ogni ambito e non di più.
Ma Ato2 (oggi si chiama EgAto2) non è riuscita a compiere il miracolo di mettere d’accordo soci pubblici (prevalenti) e privati. E così, dopo aver praticato altre strade per trovare una via (la creazione transitoria di sub ambiti bocciata dalla Regione) siamo al dunque. Oggi alle 14,30 nella sede Ato2 di via Carducci a Vercelli si va alla resa dei conti. La Conferenza dei 26 esponenti (vedi scheda a lato) dovrà decidere. Con due vincoli: la presenza di almeno il 67% degli aventi diritto e l’unanimità. Le opzioni sono tre: la gara europea, l’affidamento misto pubblico/privato o l’affidamento “in house” cioè solo pubblico.
Corradino in mezzo alle pretendenti
Il presidente di Ato2 è Claudio Corradino: «Come sindaco di Biella - dice - ho il mandato del consiglio comunale e di altri 116 comuni per fare ogni sforzo per mantenere l’acqua pubblica. Ma la proposta non è gradita da Vercelli ed altri 15 Comuni che vorrebbero un’assegnazione mista. Siamo di fronte ad una situazione di stallo difficilmente risolvibile. Ma sono convinto che possa prevalere il buonsenso, che si possa stipulare un accordo per assegnare l’acqua pubblica congelando il servizio per uno-due anni permettendo alle società di gestione, che oggi sono sostanzialmente due, di trovare un accordo che tenga conto delle esigenze di tutti. Insomma, un accordo tra gentiluomini che aiuti a fare i necessari aggiustamenti in corso d’opera».
Corradino confida nel tempo. La riunione di oggi non potrà che essere ancora una volta interlocutoria. L’unanimità non si troverà, ma una seconda riunione a termini di statuto andrà fissata entro il 21 gennaio (cioè 30 giorni fra l’una e l’altra) e in questo caso le regole di ingaggio cambiano: resta sempre il requisito del 67% degli aventi diritto, ma basterà il 75% dei consensi alla proposta di affidamento del servizio anziché l’unanimità. Ma è vero, tuttavia, che la sola rappresentanza di Vercelli con la sua Asm annullerebbe quel vantaggio. Dunque, un accordo sarebbe comunque necessario, ma si avrebbe ancora un mese di tempo. Nel frattempo la gestione continuerebbe come esercizio provvisorio.
Bvc Acque e Asm i due "rivali".
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