CONVEGNO

A Biella, Nientedafare

Che idea hanno del Biellese e di Biella le nuove generazioni

A Biella, Nientedafare
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A volte, se ci raccontiamo sempre la stessa storia, rischiamo che diventi vera. Meglio quindi stare attenti a come maneggiare le narrative, consapevoli che, come tutti gli strumenti potenti, devono essere compresi e utilizzati con responsabilità. E se pensate che siamo troppo giovani e inesperti per poter veramente cambiare qualcosa, vorremmo almeno rivendicare una di quelle competenze che tendono a sbiadire con l’avanzare dell’età: la libertà di immaginare un altro futuro, raccontare storie diverse su questa città, le sue potenzialità, iniziando così a costruire e sperimentare con i fatti invece di distruggere con le parole.
Biella non è stata particolarmente lungimirante nel raccontarsi in modo costruttivo. Non si capisce bene se sarebbe dovuta andare proprio così per forze di causa maggiore, oppure se ci abbiamo creduto così tanto da fare avverare la profezia dell’inevitabile declino. In qualsiasi caso, ci troviamo oggi in una provincia notoriamente sfortunata, anziana, passiva, isolata, divisa almeno per i suoi giovani abitanti. Ci sono tuttavia almeno due cose positive e che potrebbero essere una chiave di svolta: primo, che noi ragazzi ci troviamo bene o male tutti d’accordo sul fatto che qui non ci sia niente da fare; secondo, che in un posto dove non succede mai niente, qualsiasi cosa succeda è qualcosa.
Sono due pensieri che uniscono oltre i tenori di vita e le aspirazioni future. Richiedono la costruzione di relazioni per potersi esprimere e sono quindi nella sfera di influenza di un movimento che si propone portavoce di tutti quei giovani biellesi, dai fuorisede ai fedeli delle valli, che hanno deciso di smettere di lamentarsi e iniziare a ingegnarsi sul da farsi: nientedafare.
Abbiamo pensato che, prima di tutto, l’idea può funzionare soltanto se riusciamo a creare una piattaforma veramente trasversale, per poter così arrivare ad essere uniti e camminare insieme verso un orizzonte desiderabile. Abbiamo perciò deciso che questo contenitore dovesse essere il più aperto possibile: la politica che ci interessa non è quella divisiva dei partiti, né quella violenta degli antagonismi, ma quella della condivisione delle risorse per la creazione di reti, della riattivazione degli spazi pubblici, dell’inclusione, del dono e dell’ascolto tra pari.
Dal primo incontro in Piazza del Duomo a luglio 2022, dove in 70 ci sedavamo in cerchio per sognare una Biella più attiva, siamo oggi un gruppo che si rivolge a un bacino di 2000 ragazzi, 50 dei quali si ritrovano più volte settimanalmente per far funzionare quello che non sa ancora se chiamarsi progetto, movimento, gruppo, collettivo o attitudine.
Le attività che svolgiamo non si fermano alla sostenibilità, ma ambiscono alla rigenerazione. Abbiamo scoperto il piacere dello stare insieme, del recuperare e cucinare cibo che altrimenti verrebbe buttato via, del comunicare attraverso la musica e del piazzare divani per strada per portare il dentro-fuori, per uscire dalla propria zona di comfort e imparare l’arte delle relazioni.
Tutto questo passa necessariamente dal divertimento, quello delle cose semplici, ma anche dalla serietà: ogni giorno un gruppo di 7 teste pensanti si trova per ore e ore in una corsa contro il tempo per rispondere a un bando europeo, la possibilità più concreta ad oggi che ci permetterebbe di crescere e trovare una casa.
Il tema della ricerca dello spazio è quasi un mito, una necessità che sentiamo fin da subito. Sarebbe più opportuno chiamarlo luogo, perché lo immaginiamo aperto a tutti, luminoso, modificabile, pacifico, virtuoso, libero. È limitante pensare che quel che manca a Biella siano soltanto nuove discoteche e bar aperti fino a tardi. Desideriamo quindi che nientedafare diventi un luogo comune quotidiano, un punto di riferimento dove praticare uno stare insieme che fa star bene.
Pensiamo che possa essere utile creare una comunità piuttosto che offrire un servizio. Apriamo quindi questo processo a tutti quelli che intuiscono le potenzialità di questo territorio e che cercano quel calore umano che troppo spesso, quando manca, non può far altro che riaffermare lo stato attuale delle cose.
Matteo Zoccolo
nientedafarebiella@gmail.com
instagram: @nientedafare_biella

Il convegno è aperto al pubblico. Il link per la pre-registrazione: www.biellesegreen.it

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